Comunicati Spirito Veneto

Il degrado Veneto

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Commenti di Andrea Viviani sul degrado economico e ambientale del veneto, con gli immancabili riflessi sulla società.

Nei mesi successivi la liberazione di Piazza San Marco, ho avuto l’occasione di parlare con altri appartenenti a gruppi autonomisti, federalisti e indipendentisti, italiani e non, alcuni di loro non riuscivano a capire una cosa e mi chiedevano che cosa ci aveva spinto a lottare per l’indipendenza del Veneto poiché la nostra terra era vista come un luogo bellissimo dove la ricchezza abbondava e il benessere aveva raggiunto alti livelli. Osserviamo bene nei minimi particolari il nostro Veneto e vediamo se siamo veramente cosi fortunati.
Cominciamo con il territorio, certo abbiamo posti suggestivi come le nostre città d’arte, le montagne laghi e fiumi, ma abbiamo anche migliaia di zone industriali, capannoni centri commerciali uno vicino all’altro che rovinano il paesaggio e distruggono il territorio. Abbiamo quel tumore malefico di Marghera che ha rovinato la laguna Veneta irreparabilmente, senza parlare dei danni che ha causato all’alto adriatico: solo a un criminale poteva venire l’idea di costruire un petrolchimico vicino ad una città delicatissima come Venezia. Senza parlare dell’elettrosmog e l’inquinamento in genere, causato da un progresso cinico che guarda solo ad interessi economici. Abbiamo il territorio devastato da strade, autostrade, tangenziali, superstrade, come se l’unica soluzione al traffico fosse quella di continuare a costruire vie di comunicazione. Il Veneto Serenissimo Governo da più di vent’anni continua a sostenere che non si può costruire all’infinito senza nessun ritegno e regola, dobbiamo incentivare altri modi per il trasporto delle merci come le vie ferrate e fluviali, dobbiamo cercare altre fonti di energia meno inquinanti e invasive per il territorio.
E quelli che pensano che i Veneti si siano arricchiti negli anni passati grazie al famoso "Modello Veneto", dobbiamo ricordare che tutto è stato possibile grazie alla svalutazione della lira che ha permesso negli anni novanta di "svendere", se non regalare, la merce in Europa e nel resto del mondo, e grazie ai "bravi" lavoratori Veneti che al motto di "Laora e tasi" hanno fatto il benessere della classe dirigente Veneta, in cambio di qualche euro lavorando come schiavi per ben più di dieci ore al giorno. E comunque quei tempi sono già finiti, l’enorme stagnazione odierna dell’economia e la recessione, sta colpendo il Veneto che, senza efficaci e drastiche contromisure, si ritroverà con enormi problemi economici, nonostante le continue rassicurazioni dei vari cialtroni italioti i quali insistono che la ripresa è vicina, l’inflazione è stabile con i valori degli anni scorsi, gli occupati aumentano ecc.. L’agricoltura ormai è in ginocchio, grazie anche alle istituzioni Europee che c’impongono regole e limiti; vedi il disastro delle quote latte, che non ha colpito solamente i produttori veri e propri, ma gran parte del settore. Nel comparto bancario i pochi istituti Veneti sono stati costretti a fondersi con altre banche italiane per poter, secondo loro, restare al passo della globalizzazione, tutto questo in barba al famoso federalismo.
Si continua a credere che in Veneto le famiglie se la passino bene, visto che i negozi sono sempre pieni, anche se poi vai a controllare e ti accorgi che la maggior parte guarda ma non compra, la gente continua ad andare in vacanza, visto che ogni week-end ci sono milioni e milioni di automobili che intasano le autostrade, poi ti guardi intorno in spiaggia e vedi che metà degli ombrelloni sono ripiegati e i titolari di alberghi ogni anno lamentano un calo nelle prenotazioni. Il punto è che fino a qualche decina di anni fa, una famiglia media composta da due adulti e due bambini, riusciva, quasi sempre con un solo stipendio, a mantenere un buon tenore di vita, arrivava a costruirsi una casa dignitosa e riusciva anche a mettere da parte un po’ di denaro. Ora non solo non si riesce a fare più di un figlio, ma lavorando entrambi si è costretti a fare mutui in banca che durano decenni, per potersi comprare una casa e non si riesce più a risparmiare niente. Un esempio sulla "ricchezza" dei Veneti. Qualche mese fa leggevo di una notizia che dovrebbe far riflettere; in un negozio di Padova facevano un’offerta "eccezionale", si vendevano polli a 1 euro, figuriamoci intanto la qualità e la bontà di quei poveri animali, la cosa sconcertante è che alla fine quando sono finite le scorte, la gente che era accorsa per approfittare dell’occasione e che era arrivata troppo tardi ha cominciato a innervosirsi e in un paio si sono perfino scambiati qualche cazzotto! Ora io chiedo a voi poveri Veneti ma si può arrivare a darsi calci e pugni per un pollo?
E che dire del benessere mentale del nostro Popolo: ormai non ci si guarda più in faccia nemmeno per salutarsi, la vita frenetica a cui ci hanno abituato c’impedisce di fermarci un po’ a giocare con i nostri figli o di chiacchierare con le nostre mogli e mariti, o con i nostri amici. Tutti davanti alla televisione a fossilizzarsi la mente per guardare i vari grandi fratelli, le isole famose e amici vari, tutti programmi che ci "educano" a spettegolare, ad odiarsi, a diffidare di chi ci sta accanto, a studiare strategie per far perdere l’altro concorrente, tutto questo solo per farsi vedere in tivù e per una gran voglia di protagonismo, ma che viene spacciato per quella che chiamano "Vita reale", come può essere vita vera se ti guardano in milioni di persone? I veri valori come l’amicizia il senso del rispetto per il prossimo la capacità di saper perdere e anche di saper vincere, tutto messo da parte per cinici interessi di audience. Per non parlare della domenica quando sembra quasi che tutto il mondo si fermi per i risultati del campionato di calcio, poi il lunedì con i vari processi, il martedì con l’attesa per le partite Europee del mercoledì e giovedì, al venerdì altri processi e al sabato si ricomincia con i posticipi per arrivare poi al gran finale festivo. E per prenderci in giro ulteriormente il signor Ciampi si permette di criticare il giro enorme di denaro che circola nel mondo del calcio, proprio lui che oltre a tutti i privilegi di cui gode riceve stipendi miliardari, della serie "da che pulpito viene la predica".
Questa è la carta d’identità del Veneto, un’aspettativa tutt’altro che rosea, naturalmente tutto studiato e pianificato dall’occupante italiano, e con l’avvallo dei lacchè locali, che vede nella distruzione del territorio e delle menti, la soluzione per spegnere la miccia dell’indipendentismo; d’altronde come può una persona normale, combattere per un territorio che non ama e per un Popolo drogato, apatico e senza principi.
"Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona; ma solo purgatorio, tortura, inferno. Chi è bandito di qui, è bandito dal mondo e l’esilio dal mondo è morte; …" William Shakespeare "Romeo and Juliet" atto III, scena III.
Cosi scriveva l’illustre drammaturgo Inglese nel sedicesimo secolo e dopo quattrocento anni sembra che le cose siano un po’ cambiate! Veneti riprendiamo la strada perduta, scrolliamoci di dosso le false e pericolose abitudini che l’occupante italiano c’impone e lottiamo per il nostro futuro se veramente vogliamo averlo un futuro.

Andrea Viviani
Cancelliere del
Veneto Serenissimo Governo