Comunicati Ufficio Affari Esteri

A proposito della visita di Ciampi in Cina

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Con questa visita Ciampi segue la scia del totale e completo fallimento iniziata dai cosiddetti padri dell’Italia Vittorio Emanuele II, Cavour, Mazzini, Garibaldi.


Che dire della visita del Presidente Italiano Carlo Azeglio Ciampi in Cina? Se fossi italiano ne sarei disgustato come minimo.
Andare in Cina di corsa e ultimo di tutti gli altri leader mondiali per cercare di inserirsi nell’assalto alla diligenza dell’economia di Pechino. Tutto questo senza dignità e prostrandosi ai piedi dell’establishment cinese affermando che l’Italia farà tutto il possibile per togliere l’embargo sulle armi, sperando che questo sia sufficiente per vendere qualche baionetta o qualche altro prodotto Made in Italy, e così poter avere qualche osso da rosicchiare nel banchetto dei potenti.
Questo modo di agire si inserisce nella tradizione italica, si veda quanto fece Mussolini dichiarando guerra alla Francia per avere qualche migliaia di morti “indispensabili” per potersi sedere al tavolo dei vincitori. Ovviamente ora non potrà che accadere quanto è accaduto allora, si riceverà il disprezzo di tutti e soprattutto del Governo cinese adesso come quello tedesco di in quella occasione.
Noi siamo certi che tutto questo avrà come sbocco la più grande crisi dal 1945 ad oggi.
Ci sono tre fattori per cui l’Italia fallirà:
1-      la Germania è in grado di offrire tutti i prodotti italiani in un rapporto favorevole qualità-prezzo, e Schreder ha già le commesse in tasca;
2-      la Cina guarda con disprezzo l’Italia, memore delle ostilità e i tentennamenti “un passo avanti, due indietro” tenuti sempre dall’Italia nei suoi confronti;
3-      infine  e più importante, al mondo esistono 5 grandi potenze (USA, Russia, Cina, e potenzialmente India e Brasile). Tutto il resto è contorno, e per quanto concerne l’Europa essa è un gigante d’argilla con i piedi nelle mangrovie e con la testa di legno. Essa si è avvelenata con l’introduzione dell’euro, voluto da tutti i cervelloni “economisti” e altri, possibile che non abbiano capito che un economia diseguale ha bisogno per sopravvivere di una moneta flessibile.
In questo contesto possiamo affermare senza ombra di essere smentiti che l’Italia andrà a fondo con il resto d’Europa.
Siamo del resto di fronte ad una diplomazia totalmente inadeguata e priva di idee. Una classe imprenditoriale che al massimo è capace di andare alla prima alla Scala, d’altronde cosa ci si può aspettare da una Confindustria  guidata da Luca Cordero di Montezzemolo, un presidente da operetta, imprenditore senza idee e pronto a vendere la corda con cui l’industria italiana sarà impiccata.
Quali conclusioni per la penisola?
1-      uscire dall’euro (uno sviluppo ineguale necessita di una moneta flessibile);
2-      inversione dell’economia, chiudendo la stagione delle ferriere e aprire una nuova stagione che abbia al centro ricerca tecnologica, adeguamento dei sistemi bancari e finanziari alle necessità della globalizzazione.
Creare un sistema integrato e globale per offrire un apparato completamente diverso alle richieste turistiche.
Tutto ciò potrà avvenire se l’Italia saprà trasformarsi sul piano geopolitico  come indicato e proposto da Manin, Pio IX, Massimiliano d’Asburgo. Bisogna essere realisti e constatare il totale e completo fallimento dei cosiddetti padri dell’Italia Vittorio Emanuele II, Cavour, Mazzini, Garibaldi.
Il Veneto ha tutte le potenzialità per affrontare questa ultima sfida.
Il Veneto Serenissimo Governo è pronto a misurarsi con questa nuova prova.

Veneto Serenissimo Governo