
L’impegno degli alpini di essere i difensori della nostra cultura non è di secondaria importanza, soprattutto in un periodo come questo in cui c’è un crescente dilagare del relativismo culturale.
Le truppe alpine e l’ANA hanno continuativamente dimostrato con i fatti la loro affidabilità per quanto riguarda ogni emergenza di protezione civile ed umanitaria, mettendo a disposizione generosamente tutto quanto fosse utile.
L’impegno degli alpini di essere i difensori della nostra cultura non è di secondaria importanza, soprattutto in un periodo come questo in cui c’è un crescente dilagare del relativismo culturale.
Il rischio che questa adunata diventi il triste requiem delle truppe alpine è latente, la sciagurata fine della leva obbligatoria sta progressivamente facendo cadere nell’oblio la tradizione delle truppe alpine: elemento che contraddistingue l’amore che la gente ha per la propria terra. La crescente chiusura di caserme, reggimenti e battaglioni sono il sintomo del disprezzo che l’Italia ha per le genti delle nostre vallate e montagne.
Il Veneto Serenissimo Governo fin dalla sua fondazione ha visto nella leva obbligatoria (sia maschile che femminile) un elemento basilare della ricostituita Veneta Serenissima Repubblica, sia dal punto di vista militare che dal punto di vista sociale di responsabilizzazione verso la propria gente. La dottrina di Popolo in armi è alla base del pensiero e dell’azione del Veneto Serenissimo Governo, in cui il servizio alla Patria non si conclude con i mesi della leva ma si esplica durante tutto l’arco della vita nella quale l’attaccamento alla Propria terra viene prima di tutto.
Le truppe alpine e tutte le altre armi tipiche della veneta tradizione militare sia presente che passata avranno il giusto rilievo nel Veneto indipendente.
Venezia, 9 maggio 2006
Il Ministro Consigliere
Demetrio Serraglia