"Il mio Sahara dimenticato dall’ONU"

…Amnesty International ha avuto accesso nel paese, fino a d allora sempre negato, e sono emersi i crimini emersi dal Marocco fino dal ’75: le bombe al napalm, l’avvelenamento dei pozzi, gli uomini gettati vivi dagli elicotteri…
“Nel sudovest dell’Algeria, in un deserto roccioso dove 200.000 saharawi vivono profughi da trent’anni, l’immagine di Aminatou Haidar ricorre come un’icona. I ragazzi di una scuola l’hanno dipinta lacera e in catene, simbolo della sofferenza dei saharawi rimasti nel Sahara Occidentale, l’ex colonia spagnola occupata dal Marocco nel 1975 nonostante l’Onu e la corte dell’Aia sancissero la sovranità saharawi. Aminatou Haidar vive a Elayoun, la capitale. Esile e pacata, è una madre di 39 anni che ha dedicato metà della vita alla resistenza pacifica contro l’occupazione marocchina, pagando con la prigionia e la tortura.
Il 30 maggio scorso ha raccontato la sua storia al Parlamento europeo ed ora è in Italia per testimoniare l’oppressione dei saharawi nel Sahara occidentale.
Perché l’hanno arrestata la prima volta nel 1987?
Con altri studenti preparavo una manifestazione pacifica per l’arrivo di una delegazione Onu che avrebbe investigato sulla violazione dei nostri diritti. Tra gli arrestati in quegli anni, di 500 non si sa più nulla.
E lei, com’è stata liberata ?
Crede che il suo viaggio in Europa risveglierà interesse per la causa saharawi?
A me importa divulgare la verità. Per la propaganda marocchina noi saharawi siamo liberi, e i profughi sono ostaggi dell’Algeria. Non è così. Ci vuole pressione internazionale sul Marocco perchè conceda il referendum per la nostra indipendenza.
Solo nell’ultimo anno, l’Onu ha speso 48 milioni di dollari per la Minurso, la sua missione nel Sahara occidentale. E’ servito ?
La Minurso non interviene di fronte alle violenze, ci rifiuta perfino un riparo nella sua sede. Eppure siamo noi attivisti a fornirle ogni informazione. L’Onu non riesce ad organizzare il referendum, ha perso credibilità. Per molti è complice del Marocco.
Perché, secondo lei, né l’Europa né gli Stati Uniti prendono una posizione netta nel conflitto tra saharawi e Marocco?
Perché noi abbiamo scelto la non violenza, non il terrorismo: non facciamo paura a nessuno. E perché alcuni paesi, come la Francia, appoggiano il colonialismo del Marocco. La mia generazione crede nella via pacifica, nell’applicazione degli accordi dell’Onu, ma i giovani no, si sentono umiliati. E pensano che solo con un’altra guerra il mondo si accorgerà di noi.”
Da Avvenire del 15/06/06.
Vediamo inoltre che l’aspirazione alla libertà dei popoli è ancora una volta incanalata e poi diretta dai movimenti di liberazione che, animati da spirito patriottico, accettano i difficili impegni che la storia gli affida e che il diritto internazionale riconosce a tutti gli effetti. Osserviamo il fine ultimo delle lotte di liberazione, che per la maggior parte dei casi si conclude con il vero scopo dei sinceri movimenti indipendentisti, ovvero la libertà massima del volere popolare che sposa sempre il diritto all’autodeterminazione firmato, quando possibile, sulla scheda di un Referendum.