La festa è finita: i "Venetisti" se ne tornano a casa
Questa armata Brancaleone ha detto che alle prossime elezioni raggiungerà il 27-30%, e porterà all’indipendenza del Veneto. In realtà a questi "grandi strateghi" l’unica cosa che interessa è arrivare ad occupare qualche "carega", fosse anche quella di un consiglio di quartiere o alla peggio di condominio.
La festa è finita: i "Venetisti" se ne tornano a casa. Tutto come previsto, si sapeva già da giovedì quanti sarebbero stati i frequentatori.
Questa armata Brancaleone ha detto che alle prossime elezioni raggiungerà il 27-30%, e porterà all’indipendenza del Veneto. In realtà a questi "grandi strateghi" l’unica cosa che interessa è arrivare ad occupare qualche "carega", fosse anche quella di un consiglio di quartiere o alla peggio di condominio. Questa politica del cosiddetto "careghismo" è funzionale allo Stato central-colonialista italiano. Vi ricordate che il Governo Berlusconi ha finanziato con 3 miliardi di lire la manifestazione no-global a Genova? Così adesso le varie istituzioni hanno finanziato la sagra di Cittadella.
L’obbiettivo di Roma è di indirizzare la protesta veneta verso l’ennesimo partito elettorale. Siccome l’unica bandiera pulita che restava era la liberazione di Piazza San Marco del maggio 1997 e chi l’ha condotta, il Veneto Serenissimo Governo, ecco il continuo uso strumentale del tanko e del defunto Segato. Lo Stato italiano, con l’aiuto dei prezzolati tirapiedi locali, sta tentando di usare anche questo glorioso emblema. È evidente che anche questo ennesimo tentativo fallirà; un pugno di mascalzoni non può cambiare il corso della Storia.
Questa novella armata di Vaslov farà la stessa fine di quella precedente, senza alcun sconto e non sarà un redivivo Togliatti a salvarli.
4 settembre ’06
Germano Battilana