Comunicati Ufficio Affari Esteri

Kosovo: l’Europa non ripeta gli stessi errori

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La presidenza tedesca dell’UE tenga ben presente che ci fu già una scellerata politica del Terzo Reich antiserba, anticristiana ed antieuropea che ebbe per protagonista il Kosovo.


Nel 1941 le potenze dell’asse stabiliscono di spartirsi i territori del regno di Jugoslavia. Il Kosovo con l’Albania e le parti della Macedonia abitate da albanesi passano sotto l’amministrazione fascista italiana, mentre la zona mineraria di Trepca è controllata da subito dalla Germania.
La dittatura fascista introduce l’insegnamento della lingua albanese nella regione e sostiene le azioni violente degli albanesi verso i serbi.
Dopo l´8 settembre 1943 la Germania nazista assume il controllo di tutta l’area e proclama l’Albania stato indipendente. Proseguono provocazioni e vere e proprie persecuzioni nei confronti di serbi e montenegrini; si calcola che a fine 1944 siano stati deportati circa 40.000 serbi.
Questa breve panoramica storica è necessaria, visto che in queste settimane si decide lo status della regione e il progetto proposto dalla comunità internazionale è quello dell’indipendenza da Belgrado, anche se mascherata da ampia autonomia.
La presidenza tedesca dell’UE tenga ben presente la scellerata politica del Terzo Reich antiserba, anticristiana ed antieuropea.
Una mutilazione della Serbia sarebbe una gravissima ferita per le radici culturali e religiose europee e il preludio alla nascita di uno stato che potrebbe rappresentare una zona franca per terroristi e traffici illeciti.
È bene ricordare che il Kosovo è la culla della nazione serba con la sua cultura millenaria, come attestano i numerosi capolavori d’arte costituiti dai monasteri cristiano-ortodossi.

Venezia, 11 febbraio `07

Il Sottosegretario agli Affari Esteri
Andrea Bonesso