Le recenti dimissioni del premier italiano Romano Prodi non paiono essere un semplice atto dovuto, legato alla mancanza dei "numeri" in parlamento; esse rivelano impietosamente la messa in scena di questo governo, sostenuto da una maggioranza divisa su ogni questione.
Ci sforziamo di comprendere.
Il programma elettorale: un curioso puzzle che si limita ad affermazioni di principio interpretabili e gestibili, secondo le convenienze ed il momento, dai vari partiti e partitini. Una vera e propria etichetta di instabilità "ab origine"!
La politica estera: forze politiche che propongono soluzioni orgogliosamente e tenacemente antioccidentali, antiamericane e d antiatlantiche insieme a partiti dalle visioni diametralmente opposte.
Le politiche familiari: esponenti favorevoli all´equiparazione dei diritti fra coppie di fatto, a prescindere dal sesso, contro ligi interpreti del dettato costituzionale (art. 29: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.")
I rapporti con la Santa Sede: apriti cielo, è il caso di dirlo ! Si passa dagli anticoncordatari ai fautori della strenua collaborazione fra stato e Chiesa.
La bioetica: un ministro che decide, in completa autonomia, di ritirare l´appoggio italiano in sede europea al divieto di sperimentazione sulle cellule staminali embrionali; solerti oppositori dell´utilizzo degli ogm e, nel contempo, sostenitori della totale deregulation in materia di fecondazione assistita.
Alla fine, un vero circo dove non ci si stancherebbe di ripetere "avanti gente, lo spettacolo continua".
Con simili premesse, è francamente difficile pronosticare vita facile per un governo.
Il tragi(comico) epilogo è la logica conseguenza delle premesse.
Venezia, 22 febbraio `07
Il sottosegretario agli affari esteri
Andrea Bonesso