Attesa da tempo, è arrivata la notizia che la Corte penale internazionale (CPI) ha incriminato l’attuale ministro sudanese per gli affari umanitari, Ahmad Muhammad Harun, e uno dei maggiori esponenti delle milizie arabe filo-governative, i famigerati Janjaweed, Ali Kushab, di "presunti crimini contro l’umanità e di guerra", per complessivi 51 capi d’accusa.

La motivazione riconosce che i due sono legati a vergognose azioni miranti a cancellare ogni presenza non islamica "durante gli attacchi contro i villaggi e le città di Kodom, Bindisin, Mukjar e Anawar nel Darfur occidentale tra agosto 2003 e marzo 2004". All’epoca dei fatti Ahamad Harun era ministro degli interni del regime islamista di Khartoum.
Un organismo legittimato dal diritto internazionale ha dunque riconosciuto che esiste un progetto mirato alla soppressione delle istanze di autogoverno della regione del Darfur, all’eliminazione delle popolazioni locali di cultura indigena e religione animista, considerate razza inferiore, nonché all’instaurazione di uno stato islamista basato sulla sharia. Disegno che si sta realizzando grazie al fattivo contributo dell’internazionale del terrore.
Il Veneto Serenissimo Governo, in quanto erede della storia, tradizioni e cultura della Veneta Serenissima Repubblica ritiene che vi siano tutti gli elementi per considerare la politica sudanese in Darfur un vero e proprio genocidio nei confronti delle popolazioni nere autoctone; pertanto auspica una risoluta presa di coscienza della comunità internazionale a tal riguardo.
Venezia, 27 febbraio `07
Il sottosegretario agli affari esteri
Andrea Bonesso