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La strategia congiunta Siria-Iran-Hezbollah in Libano

 

I recenti scontri tra esercito regolare libanese e terroristi del sedicente gruppo Fatah al-Islam, presso l’insediamento di Nahr al-Bared nel nord del Libano, testimoniano il consolidarsi di un altro tentacolo della piovra costituita dall’alleanza internazionale del terrore.

Gli islamisti di Fatah al-Islam, affiliati ad Al Qaeda, predicano con veemenza la guerra santa contro Israele, avendo di mira l’intero Occidente.
Cospicui finanziamenti ed armi giungono dalla Siria. Nessuno è in grado di controllare questo traffico illecito, in quanto esso avviene a nord della linea che delimita la zona presidiata dalla missione internazionale Unifil.
La regia dell’intera operazione è nelle mani dell’autoproclamato "partito di Dio", ma sarebbe più appropriato definirlo "partito del diavolo", Hezbollah.
Infatti, mentre la tensione è alta nel Libano settentrionale, Hezbollah, foraggiato dal regime iraniano, si sta preparando ad una probabile nuova offensiva contro Israele a partire dalle regioni a sud ed ad est del paese dei cedri.
Si ripete lo scenario degli anni ´80, quando sempre il Libano risultava il baricentro di ogni possibile pace duratura nel vicino Oriente.
Di fronte alle ripetute minacce allo stato d’Israele, baluardo democratico dell’intera area, non sono ammesse reticenze da parte di alcuna cancelleria europea.
Il Veneto Serenissimo Governo, in quanto erede della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, ribadisce nuovamente la necessità inderogabile di schierarsi con Israele per difendere libertà e democrazia e chiede all’Unione Europea di prendere una chiara posizione contro il terrorismo, pena la complicità.   

Venezia, 22maggio `07

Il sottosegretario agli affari esteri
Andrea Bonesso