La questione delle truppe italiane in Libano è all’ordine del giorno. Era risaputo che l’ordine del governo italiano e del ministro degli esteri D’Alema era di non contrastare gli Hezbollah e Amal nel sud del Libano.

La presenza delle forze UNIFIL a comando italiano in Libano sono servite e servono a coprire il riarmo dei terroristi mediorientali: dai guardiani della rivoluzione, agli Hezbollah, ad Amal.
Il Veneto Serenissimo Governo è ancora fortemente perplesso per l’atteggiamento di alcuni esponenti del Governo Israeliano, in primis il Ministro degli Esteri Tzipi Livni, per il rapporto amichevole tenuto con D’Alema, andando ben oltre le necessità e le cortesie diplomatiche.
Chiediamo al Governo dello Stato d’Israele di prestare attenzione a chi ha dimostrato e dimostra di essere amico e a chi è su posizioni equivoche… I D’Alema (moderni Chamberlain) vanno attentamente controllati, isolati e combattuti.
In questo contesto chiediamo all’ONU che il Generale Claudio Graziano sia sollevato dal comando. Per quanto riguarda il contingente italiano due sono le alternative: o cambiano le regole d’ingaggio o vengano ritirate le truppe. I militari italiani non possono essere la copertura per il riarmo dei terroristi che agiscono in Libano. Ricordiamo a tutti i soldati UNIFIL ciò che è stato sancito dai tribunali internazionali: gli ordini sbagliati non vanno eseguiti, ed ognuno è responsabile personalmente delle proprie azioni e delle proprie mancanze.
Venezia, 30 aprile 2008
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Vicepresidente Vicario Plenipotenziario
Valerio Serraglia