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Ancora sulla Crisi del Caucaso

…il problema non è la sovranità della Georgia, mai messa in discussione, bensì la sovranità e l’integrità dell’Ossezia e dell’Abkhazia. È a tutti evidente che a fronte della criminale aggressione del tegliagole Saakashvili al territorio dell’Ossezia, alla Federazione Russa non restava che svolgere la funzione affidatale dall’OCSE, cioè difendere il Popolo dell’Ossezia…

La crisi nel Caucaso dimostra l’inadeguatezza dell’Occidente. Il Veneto Serenissimo Governo aveva messo sull’avviso della pericolosità delle posizioni della NATO riguardo il Kosovo: distruggendo l’integrità territoriale della Serbia, inventando lo Stato fantoccio del Kosovo, guidato da criminali dello stampo di Thaci. La politica occidentale è un film già visto a Monaco nel 1938, quando per combattere Stalin si è lasciata carta bianca alla Germania Nazista nella regione dei Sudeti, mettendo Stalin nelle condizioni di stipulare il patto Molotov-Ribbentrop; conclusione: alla fine Occidente e URSS hanno dovuto allearsi, ma quanti morti prima e dopo di unirsi e combattere contro il vero nemico!
Per ritornare al Caucaso il problema non è la sovranità della Georgia, mai messa in discussione, bensì la sovranità e l’integrità dell’Ossezia e dell’Abkhazia. È a tutti evidente che a fronte della criminale aggressione del tegliagole Saakashvili al territorio dell’Ossezia, alla Federazione Russa non restava che svolgere la funzione affidatale dall’OCSE, cioè difendere il Popolo dell’Ossezia.
La reazione è stata giusta e proporzionata, si tratta d’impedire nuove avventure da parte di terroristi e dittatori di varia natura. Illuminiamo i più ottusi che l’Ossezia nulla ha a che vedere con la Georgia, che l’Ossezia è stata divisa e successivamente la parte meridionale integrata alla Georgia dalla banditesca azione di Stalin, allo scopo di ingrandire la “sua” Georgia; l’Ossezia deve ritornare uno Stato unitario, e scegliere il proprio destino. La strada intrapresa dalla NATO è pericolosa per la NATO stessa, e foriera di nuove guerre. Si ricordino, questi strateghi delle bandierine sulle carte geografiche, che la Federazione Russa non è la Serbia, e non sarà sufficiente la campagna acquisti già sperimentata con altri capimanipolo.
Il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, invita la Federazione Russa e gli USA a trovare una comune politica, per la lotta al terrorismo e agli Stati canaglia: strada obbligata, alla luce degli attuali sconvolgimenti geopolitici.
Longarone, 21 agosto ’08

Il Presidente del Veneto Serenissimo Governo
Luca Peroni

I Vicepresidenti
Valerio Serraglia – Andrea Viviani – Demetrio Serraglia