"Non andiamo a votare, non riconosciamo l'illegalità dello Stato italiano"
…Per il Popolo Veneto l’andare a votare è di fatto sintomo di sudditanza e collaborazionismo con chi ha occupato illegalmente il Veneto territorio. Mai nessun tipo di via parlamentare ha portato all’indipendenza di uno Stato…

Come ogni anno ci troviamo di fronte al balletto delle elezioni dell’occupante italiano, la droga elettorale ha il suo periodo (la primavera) e i suoi riti (raccolta di consensi e promesse a destra e a manca, si promette tutto ed il suo contrario per avere un voto).
Ormai da un trentennio il venetismo ha deciso di sottostare a questo gioco, perché a loro dire attraverso le istituzioni italiane si potrà raggiungere la libertà.
Quello che abbiamo visto, e che è quotidianamente sotto gli occhi di tutti, è il fatto che le istituzioni italiane sono corruttrici, non importa chi governi tanto nulla cambia, ed è sempre il popolo inerme a pagare. L’elettoralismo italiano è il carnefice di ogni libertà.
Chi partecipa alle elezioni sia in modo attivo (come candidato e militante) che in modo passivo (come elettore) avvalla lo stato di cose, e da il suo benestare perché i politici ed i partiti di turno freghino il popolo e le sue aspettative.
Qui di seguito elenchiamo il perché l’attuale meccanismo elettorale sia nefasto per ogni Stato che lotti per il bene della propria gente. Per il Popolo Veneto l’andare a votare è di fatto sintomo di sudditanza e collaborazionismo con chi ha occupato illegalmente il Veneto territorio. Mai nessun tipo di via parlamentare ha portato all’indipendenza di uno Stato. Anche chi parte con grandi ideali e con i migliori propositi alla fine verrà corrotto dal sistema elettorale così come è strutturato ora, un sistema che tende solo a creare una lobby di potere che si perpetua e si conserva negli anni senza mai modificarsi in maniera decisiva e reale.
Chi fa politica partitica (ed le varie meteore venetiste ne sono l’emblema) sembra sia assillato da un unico obbiettivo: il raggiungimento di qualche posto di potere, di qualche “carega”, di qualche incarico che gli eviti di lavorare e di confrontarsi con quella che è la vita reale, questi malati di elezioni si sono creati un mondo fatto a loro immagine e somiglianza, le beghe tra partiti non sono altro che un teatrino dove ognuno incarna una parte che in realtà non danneggia nessuno dei cosiddetti avversari. Questo di presentarsi ad ogni costo alle votazioni si trasforma inevitabilmente in cretinismo elettorale: per questi cosiddetti politici non importa se si devono rinnegare i propri ideali, l’importante è il raggiungere qualche voto in più rispetto agli antagonisti, tutto questo meccanismo trasforma questi mercenari della politica in prostitute pronte a vendersi per un voto.
Noi come Popolo Veneto siamo doppiamente beffati dalle elezioni che ci propina l’occupante italiano: partecipare alle elezioni significa legittimare l’occupazione della Patria Veneta da parte dell’Italia, significa affermare che il Veneto è entrato legalmente in Italia nel 1866.
Il referendum del 1866 che sancì l’entrata in Italia del Veneto è una delle più palesi violazioni del diritto internazionale, una violazione della legalità che non è mai stata sanata, ora più che mai è necessario che la comunità internazionale prenda posizione rispetto all’illegale occupazione del Veneto perpetrata dall’Italia. Chi partecipa alle elezioni italiane si rende complice della violazione del diritto internazionale e avvalla tutte le tragedie in cui l’Italia ha costretto il Veneto (tassa sul macinato e conseguente emigrazione, guerre coloniali, due guerre mondiali, sterminio di Popoli, guerre civili, ecc.).
Il Veneto Serenissimo Governo, erede e difensore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, diffida e ammonisce quanti intendano usare il Gonfalone di San Marco, i Leoni Marciani e altri simboli della nostra gloriosa Veneta Serenissima Repubblica per partecipare in qualsiasi modo alla competizione elettorale voluta dallo stato central-colonialista italiano per mantenere la nostra Veneta Patria sottomessa al potere romano.
La nostra libertà passa attraverso il rifacimento del referendum truffa del 1866, e non attraverso le elezioni frutto della stessa rivoluzione giacobina attraverso la quale, uno dei suoi eredi, Napoleone Bonaparte tolse l’indipendenza alla Veneta Serenissima Repubblica.
Il Veneto Serenissimo Governo chiama i Veneti Patrioti a lottare fino all’indipendenza totale della Veneta Patria senza lasciarsi forviare dagli ascari e dei lacché a servizio di Roma.
Longarone, 22 maggio ’09
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Presidente
Luca Peroni
Il Presidente
Luca Peroni