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VENETO 1866: paradigma storico della geopolitica criminale

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…L’italia già da tempo ha iniziato i propri crimini verso i Popoli della penisola, e in molti decenni ha affinato la propria tecnica di etnocidio culturale e materiale verso le popolazioni che ha assoggettato: facendo passare come una normale consuetudine le proprie devastazioni e sopraffazioni; come un fatto ineluttabile e scritto nella storia la propria unità; ha premeditatamente falsificato e cancellato la storia e l’identità dei Popoli della penisola…

 
In questo 144° anniversario dell’occupazione italiana del Veneto, occupazione ottenuto defraudando il diritto internazionale e la volontà popolare, andiamo ad osservare quelli che sono i parallelismi con la situazione  Afgana ed Irakena.
Sia l’italia, che l’Afghanistan che l’Irak sono storicamente e geograficamente degli Stati fantoccio, o meglio ancora delle espressioni geografiche rette da organizzazioni criminali, che volutamente ignorano la volontà popolare e a vario livello negano i diritti fondamentali dell’individuo e delle comunità nazionali.
L’italia già da tempo ha iniziato i propri crimini verso i Popoli della penisola, e in molti decenni ha affinato la propria tecnica di etnocidio culturale e materiale verso le popolazioni che ha assoggettato: facendo passare come una normale consuetudine le proprie devastazioni e sopraffazioni; come un fatto ineluttabile e scritto nella storia la propria unità; ha premeditatamente falsificato e cancellato la storia e l’identità dei Popoli della penisola. Tutto ciò con la complicità ed il silenzio, per molto tempo, di un gran numero degli attori internazionali. Ora però grazie alla determinazione del Veneto Serenissimo Governo e dei Patrioti che lo sostengono il muro di omertà e complicità che circonda lo Stato central-colonialista italiano si sta sciogliendo come neve al sole, e la verità storica sta emergendo con forza dilagante come un fiume in piena: è questo il regalo che i Patrioti Veneti fanno all’italia nel 150° anniversario dell’inizio dei suoi crimini.
Ma che affinità ha l’italia con la realtà afgana e irakena? Questi tre Stati non hanno nulla per renderli tali e quindi unitari al loro interno. Sono tutti frutto del colonialismo britannico e della politica imperiale di controllo delle rotte commerciali e/o energetiche. Come sempre l’imperialismo britannico usa le possibilità che la politica internazionale gli offre per estendere la propria influenza politica ed economica, e ciò ignorando quelle che sono le realtà delle storiche delle popolazioni che abitano le zone controllate. Questa scellerata politica egemonica ha creato dei grandi problemi nella storia recente del mondo.
È altamente probabile che nello stabilizzarsi anche Afghanistan ed Irak ripercorrano la stessa storia dell’italia. Storia che evidenzia come l’italia sia uno zimbello nelle mani del potente di turno, priva di spina dorsale e sempre pronta a prostituirsi al minimo ricatto, e tutto ciò per il semplice fatto che la sua nascita unitaria sia avvenuta non per volontà popolare ma per volontà del colonialismo straniero. I terroristi afgani ed irakeni di oggi, con cui l’occidente vorrebbe trattare per disimpegnarsi dalla lotta al terrorismo in quelle aree, sono assimilabili ai padri della patria italiana di ieri, ovvero a Mazzini-Garibaldi-Vittorio Emanuele II.
È giunto il tempo che la comunità internazionale si schieri in modo deciso e con la massima determinazione per sostenere i veri patrioti in ogni Paese, e con essi le vere organizzazioni che lottano per la libertà, per porre termine a quel ciclo continuo della storia che mette alla guida degli Stati nascenti un gruppo di criminali. Con i terroristi non si tratta e tanto meno li si mette alla guida degli Stati, ultimo esempio di questo abominio è l’oggettivo appoggio al golpe elettorale di Karzai in Afghanistan da parte della comunità internazionale. Medesima cosa è avvenuta nel 1866 in Veneto quando la comunità internazionale non ha vigilato sul referendum che doveva stabilire in modo libero che: “… Padrone del suo destino, il Veneto potrà col suffragio universale esprimere la sua volontà…”. Il rifacimento del Referendum del 1866 è l’ultima possibilità per sanare quella violazione del diritto internazionale che ormai da 144 anni si perpetua, e per invertire la rotta rispetto al continuo arbitrio a favore delle organizzazioni e dei regimi terroristici.
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il responsabile del rifacimento del referendum del 1866
Demetrio Serraglia