Comunicati Vento del Leone

Riflessioni da donna a donna sulla mobilitazione delle donne di domenica 13/02 "Se non ora, quando?"

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Una nostra amica ci ha inoltrato questa corrispondenza che con piacere riceviamo e pubblichiamo, la riteniamo un utile approfondimento e contributo per le tematiche che in questi giorni sono discusse nella penisola.
…Ho trovato l’appello ed il momento strumentale, semplicistico,  ho riconosciuto una eco di partito e di sindacato. Ambiti nei quali non si produce alcuno stimolo perchè le cose che davvero, a mio parere, stanno modificando la società trovino spazio. Ambiti, quello sindacale e partitico, che contribuiscono strutturalmente a non dare risposte alle domande…

Come stai? Sei poi andata alla manifestazione ieri? Ho visto che c’era un po’ di gente dalle cronache sulla stampa… Ieri quando mi hai chiesto se sarei andata avevo totalmente cancellato l’evento. Ci ho messo un po’ per ricollegare l’appello che avevo ricevuto e letto e non apprezzato, dal quale la manifestazione di ieri è partita, ho perfino cancellato la data, una rimozione.
Ora ti scrivo perchè in qualche misura la tua domanda di ieri mi ha fatto venire voglia di dirti qualcosa in più.
Non che io non provi un certo sdegno ed un certo fastidio per quello che accade, ma per che cosa realmente? Sono sdegnata dal fatto che c’è una crisi economica che si sta aggravando di giorno in giorno, che la scuola viene impoverita sempre più , che manca totalmente uno stato sociale, che non c’è una politica del lavoro, né da parte del governo né da parte delle organizzazioni datoriali,  né tanto meno da parte del sindacato.
Ho trovato l’appello ed il momento strumentale, semplicistico,  ho riconosciuto una eco di partito e di sindacato. Ambiti nei quali non si produce alcuno stimolo perchè le cose che davvero, a mio parere, stanno modificando la società trovino spazio. Ambiti, quello sindacale e partitico, che contribuiscono strutturalmente a non dare risposte alle domande…
Non mi dispiacciono le manifestazioni ma vorrei che ci fosse un percorso, che davvero venisse riconosciuto il tesoro della politica delle donne che è fatta di vite incredibili che modificano in maniera davvero sostanziale ciò con cui entrano in relazione, seppure con grande fatica, senza abitare il potere…
Non so, leggo perfino un nazionalismo che evoca qualcosa di così opposto a me, alle donne con le quali amo relazionarmi, all’amore con cui mi ostino a cercare relazioni. Anche il richiamo all’unità d’italia è qualcosa che mi sconcerta, che andrebbe approfondito. Quali sono le basi sulle quali è stato fondato questo paese? Soprattutto da chi? A scapito di quali identità e specificità. Essere donna per me significa avere il senso della differenza e del tesoro che è in essa, mi sembra che questo paese si sia composto sull’azzeramento delle differenze e lo dimostrano ampiamente gli obbrobri generati, come il fascismo ed il berlusconismo (anche se con le dovute differenze). Non credo che il problema sia Berlusconi, il problema piuttosto è che lui è la "rappresentazione" di un modello ambito…che temo abbia radici lontane.
Lo stesso slogan, non mi dice nulla. Non mi piace neppure questa specie di noi e loro, le altre donne quelle che non si conformano. L’appello alle Italiane e le altre? E gli uomini? E’ un problema nostro? Come la prostituzione, il problema sono le prostitute o chi le cerca?

Scusa lo sfogo ma mi faceva piacere chiarire quello che poteva sembrare disimpegno.