Ci troviamo nelle imminenze delle
consultazioni referendarie propugnate dallo Stato occupante italiano. I quesiti sul nucleare e sull’acqua proposti sono di sicuro interesse comune, ma dobbiamo confrontarci con cos’è la realtà italiana e sul fatto che il fantoccio italiano si regge e si basa su un susseguirsi di truffe referendarie. In uno stato normale la democrazia referendaria sarebbe auspicabile e giusta ad ogni livello, un primo passo verso l’autogestione delle comunità e la reale gestione diretta del Popolo per il Popolo. Ma l’italia non è una Stato normale né tanto meno i Veneti sono italiani.

I Veneti ed il Veneto sono stati occupati dalle truppe italiane durante i giorni in cui si è svolto il referendum farsa del 1866.L’italia Repubblicana, che quest’anno con tanta boria ha festeggiato i propri 150 anni di crimini, violenze e furti, è l’erede dell’italia monarchico-liberale post-risorgimentale e dell’italia fascista. Non solo quelle risorgimentali sono consultazioni di dubbia regolarità, anche i plebisciti fascisti per l’elezione dei deputati (1929, 1934) sono un altro esempio dell’agire dello Stato italiano; ma non solo, si arriva poi al referendum istituzionale monarchia-repubblica, in cui il ministro Palmiro Togliatti all’indomani del Referendum affermò con indubbia strafottenza la propria complicità con la truffa perpetrata: “I parti difficili vanno assistiti e pilotati”. Poi in anni più recenti ci sono altri esempi delle alchimie italiote per ignorare la volontà popolare: a titolo di esempio possiamo citare i referendum che hanno abolito ministeri quali agricoltura e turismo i cui risultati sono stati bellamente ignorati dallo Stato central-colonialista italiano (ora questi ministeri li troviamo tuttora presenti magari con denominazione mutata) , per non parlare del finanziamento pubblico dei partiti reintrodotto con la legge truffa per i rimborsi elettorali. Quando guardiamo più vicino a casa nostra possiamo vedere come l’autodeterminazione e i risultati referendari delle località siano bellamente ignorati, se non addirittura derisi, dallo Stato criminale italiano che ha fatto finta di nulla rispetto ai Referendum per il passaggio al Trentino di Lamon, Cortina, Altopiano di Asiago, Sovramonte e Pedemonte.
Ma rispetto a quanto esposto non possiamo stupirci, l’italia con i suoi governanti è abituata a fare carta straccia di qualsiasi legge e a irridere il Popoli che ritiene di rappresentare, non possiamo pretendere che i risultati di questi referendum cambino lo Stato delle cose, l’italia è uno Stato che si regge sulle menzogne e sulle ruberie, è uno Stato che non ha senso di esistere, è uno Stato che sicuramente non rappresenta noi Veneti. L’italia è uno Stato non riformabile destinato a sparire dalle carte geografiche d’Europa e del mondo, se non cadrà grazie alle spinte indipendentiste che provengono da ogni angolo della penisola, imploderà in se stesso grazie all’immoralità su cui si regge fin dalla sua costituzione.
Per noi Veneti partecipare ai cosiddetti riti democratici italiani significa avallare l’occupazione italiana del Veneto e dare una possibilità di sopravvivenza alla carcassa italiana. Come Veneto Serenissimo Governo indichiamo nel rifacimento del referendum del 1866 (referendum che sancisca definitivamente il destino dei Veneti come Popolo e Nazione, da svolgersi sotto l’egida internazionale e non italiana), l’unica consultazione a cui partecipare prima dell’indipendenza.
Longarone, 5 giugno 2011
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Vicepresidente
Demetrio Serraglia
Il Vicepresidente
Demetrio Serraglia