1

Facciamo gettare la maschera al vero due giugno italiano

I festeggiamenti da parte dell’occupante italiano del 2 giugno si sono conclusi, il giorno della demagogia è terminato,  le cavolate sull’italianità e sull’unità d’italia da parte del Presidente Napolitano e dei suoi ascari sono per il momento terminate. I Popoli della penisola sono stanchi di essere occupati e governati da una banda di dissociati che sono ben rappresentati da Napolitano e dal suo governicchio Monti/Badoglio. A questa classe dirigente non interessa  nulla di ciò che avviene alle persone nel quotidiano, non interessa se il destino che  tentano di predisporre per noi ci porterà ad andare in pensione a 68 anni, non interessa se stanno causando una serie di suicidi di stato senza precedenti dovuti al fatto che milioni di persone non riescono ad arrivare a concludere la seconda settimana del mese con il loro stipendio, non interessa altrettanto se stanno depredando lo stato sociale e così non tutelano le possibilità di donne e uomini di costruirsi una famiglia e di dare un futuro dignitoso ai propri figli.


Questi loschi personaggi che senza nessun mandato popolare vogliono governarci e che ovviamente non accettano opposizioni e critiche guadagnano sulla nostra pelle e sul nostro sangue decine di migliaia di euro se non milioni di euro. Questi banditi la devono smettere di opprimerci distruggendo il nostro futuro, chiediamo alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aia che incrimini questi personaggi (Presidente della Repubblica italiana e tutti i componenti del Governo Monti) per i continui reati che compiono contro uomini e donne della penisola italiana e per le continue violazioni del diritto internazionale rispetto all’autodeterminazione dei Popoli.
Purtroppo non possiamo aspettarci nulla di buono dal Presidente dello Stato occupante italiano che ha festeggiato la festa della repubblica italiana, infatti tale Giorgio Napolitano nel 1956, all’indomani dell’invasione dei carri armati sovietici a Budapest, si profondeva in elogi ai sovietici. L’Unione Sovietica, infatti, secondo Giorgio Napolitano, sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la «pace nel mondo». Inoltre sempre Napolitano e i suoi amici nell’aprile del 1975 appoggiò l’avvento dei criminali khmer rossi guidati da Pol Pot. Se questa è l’idea di pace che ha Napolitano, allora possiamo ben capire come, senza nessun rimorso, possa festeggiare ed essere il principale sponsor dei 150 anni dei crimini dell’italia. Tutti i Popoli devono tener presente che è questo il personaggio che guida l’occupazione della penisola.
Dobbiamo alzare la testa rispetto a questi governanti che di fronte alla tragedia del terremoto che ha colpito il nord della penisola italiana e in particolar modo l’Emilia non hanno fatto nulla se non aumentare, come sempre, le accise sui carburanti. Questo Stato sanguisuga deve terminare la sua esistenza e tutti, donne e uomini, devono tornare pienamente in possesso del loro libero arbitrio assumendo gli oneri ed onori che ciò comporta. Basta delegare ai burattinai di turno il proprio destino occorre diventare protagonisti noi stessi della nostra vita e della nostra esistenza, non depredare più l’oggi a discapito delle generazioni future, avere il massimo rispetto per la natura ed il mondo che ci ospita, amare la terra e la natura, e redistribuire in modo più equo le risorse sia materiali che intellettuali.
Gli attuali governanti dell’italia con tutti i sottopoteri che la rappresentano a vario livello sono per lo più dei dissociati che nella vita reale di coloro che lavorano non riuscirebbero a sopravvivere, per questo questi parassiti si sono ricavati dei posti di potere che servono solo a mantenere i loro privilegi e che mai metterebbero in discussione lo status quo attuale, per questo non dobbiamo più delegare ma dobbiamo adoperarci per cambiare la nostra comunità, solo così cambierà il mondo divenendo un insieme di comunità autogestite senza l’intermediazione di infami personaggi che guadagnano milioni e milioni sul nostro lavoro senza far nulla né intellettualmente né materialmente.
Cominciamo a proclamare dei Liberi Territori Veneti sperimentando in queste comunità nascenti un nuovo modo di socialità e condivisione, così da rivendicare vivendo ed agendo nel quotidiano il nostro diritto di donne e uomini all’autodeterminazione.
Longarone, 3 giugno 2012

per il Veneto Serenissimo Governo
il Vicepresidente Demetrio Serraglia