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PATRIOTI O ZERBINI

E’ chiaro
a tutti che l’Europa di Bruxelles è in una crisi difficilmente risolvibile;
ormai tutti i popoli dell’Europa si sono risvegliati o stanno risvegliandosi;
riprendendo nelle loro mani i propri destini. A fronte di queste
incontestabili  realtà i poteri della U.E. reagiscono in maniera multiforme:
repressione, economia, ricatti e con la corruzione.

Quello
che ci interessa esaminare in questo contesto è l’arma più pericolosa e
subdola: l’utilizzo dei presunti indipendentisti, che in realtà sono dei
moderni Quisling.

Ne
citiamo tre, in quanto rappresentano plasticamente il campo, con varianti
specifiche in ogni paese: la scozzese Nicola Sturgeon, il catalano Carles
Puigdemont, e l’italiano Matteo Salvini.

Non c’è
nessun dubbio che la scozzese N. Sturgeon, e il suo predecessore Alex Salmond
siano stati, e sono tuttora a servizio della U.E., e lo hanno dimostrato
durante il referendum per l’indipendenza (2014), dove A. Salmond ha
ripetutamente affermato che la Scozia sarebbe comunque rimasta nella U.E., e
adesso N.Sturgeon chiede un referendum, non per dare il libero arbitrio al
popolo, ma per entrare nella U.E.

E’ chiaro
che questi due zerbini hanno usato i sentimenti patriottici del popolo scozzese
per altri fini, che nulla hanno a che vedere con l’indipendenza della Scozia.

La
dimostrazione è che i poteri forti del continente e i loro megafoni sono tutti
a fianco di N. Sturgeon, e del suo partito, lo Scottish National Party e delle
loro richieste di secedere dalla Gran Bretagna.

Per
quanto riguarda la Catalogna hanno avuto un percorso per certi aspetti simile,
lo zerbino catalano C. Puigdemont e il suo Partito Democratico Europeo Catalano
(solo ad esaminarne il nome si può comprenderne la linea politica), questo
Quisling ha indicato una linea politica organizzativa che ha portato alla
sconfitta, con conseguenze gravi: repressione, carcere, morti e feriti…
mentre “l’eroe” si rifugiava dai suoi amici di Bruxelles.

Il terzo
Quisling risponde al nome di Matteo Salvini, il quale partendo dalla volontà di
autodeterminazione dei popoli del Nord, e in particolare del popolo veneto, ha
trasmigrato nel potere romano, tradendo tutte le aspirazioni delle nostre
genti; in particolare della conclamata volontà dei Veneti (dimostrata con la
vittoria del SI al referendum del 2017).

Anche
questo zerbino si è adeguato alla volontà della U.E., con dimostrazione pratica
che lui non è contrario alla candidatura di Mario Draghi come Presidente del
Consiglio o alla Presidenza della Repubblica.

Si può
fare una previsione per quanto riguarda l’imbroglione italiano. non avrà futuro;
si può essere certi che farà la stessa fine di Luigi Di Maio e di Matteo Renzi,
(che noi avevamo ampiamente previsto).

Uno, due,
tre o dodici mesi poco importa: la strada della sua sconfitta è tracciata. Chi
tradisce ne sopporterà le conseguenze.

Per concludere
vediamo che il variegato mondo autonomista e indipendentista si divide in due:
i central-nazionalisti legati e diretti dai pescecani dell’economia, e i
patrioti, che devono essere diretti dal popolo e devono difenderne gli
interessi.

Il popolo
veneto ha subito 153 anni di oppressione da parte di Firenze, Roma, Brindisi,
Salò, Napoli, capitali dell’espressione geografica chiamata impropriamente
stato italiano.

Noi
Veneti abbiamo combattuto, vinto e perso, e stiamo tuttora lottando. Matteo
Salvini si ricordi che i traditori passano ma la Patria Veneta vive.

W LA LIBERTA’ DEI POPOLI

Venezia-Longarone
21 dicembre 2019

Il Vicepresidente del Veneto Serenissimo
Governo

Valerio Serraglia

Veneto
Serenissimo Governo