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La pace si ottiene rispettando il diritto dei Popoli all’autodeterminazione

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Il diritto dei Popoli a decidere liberamente del proprio destino è alla base della pacifica convivenza tra le nazioni.

Quando ad un popolo viene negato il proprio territorio, la propria lingua, storia, cultura e tradizioni egli ha diritto di resistere ai soprusi e alle violenze.

Nel momento in cui il risultato di un referendum per rivendicare la propria autonomia, il proprio autogoverno, la propria identità di Popolo viene ignorato, se non addirittura represso con la forza, allora la violazione del diritto internazionale diviene crimine contro l’umanità.

Oggi i Popoli del Veneto, del Donetsk e del Lugansk sono fratelli nell’aver rivendicato la propria libertà, il proprio libero arbitrio tra il consesso dei Popoli.

Sia Ucraina che Italia sono espressioni geografiche prive di una reale storia statuale unitaria, entrambe negano la libertà dei Popoli.

Sottolineiamo che l’Italia ha ripetutamente violato la propria stessa carta costitutiva che si è data: dalla difesa del lavoro al ripudio della guerra, passando per una serie di enunciati che sono solo esercizio accademico privo di contenuto realmente pratico e attuato. L’unico articolo che rispetta ossessivamente è l’articolo 5, il quale rappresenta la palese negazione delle identità nazionali in violazione di ogni norma del diritto internazionale riguardo il diritto all’autodeterminazione dei Popoli.

Non stupisce che l’Italia e i suoi prezzolati amministratori appoggino il governo ucraino che, attraverso il proprio esercito e le milizie neo-naziste, dal 2014 reprime le popolazioni russofone che si sono autodeterminate. L’invio di armi da parte dello Stato italiano all’Ucraina è un palese atto di guerra.

Come Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, ci corre l’obbligo denunciare come non espressione della volontà del Popolo Veneto le dichiarazioni fatte da Luca Zaia il 28 febbraio 2022, e in particolare quando ha affermato che “Le sanzioni alla Russia ben vengano. Pensando al gas se ci dovesse essere tolto, non fa nulla lo chiuderemo più spesso”

https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/zaia_diretta_oggi_cosa_ha_detto_ucraina_veneto_profughi_gas-6533181.html

Zaia non rappresenta più il Popolo Veneto da quando ha smesso di lottare per l’autonomia del Veneto, emersa dal referendum del 2017. Zaia ha abdicato al suo mandato, ha deciso di essere solo un amministratore italiano militante di un partito italiano. L’unica cosa di buon senso che ora potrebbe fare è quella di rassegnare le dimissioni per manifesta incapacità di portare avanti le istanze di libertà ed autodeterminazione del Popolo Veneto.

Zaia con il suo continuo sproloquiare quotidiano vuole evidentemente minare i risultati del referendum sull’autonomia del Veneto, vuole portare i veneti in una guerra di aggressione contro la Federazione Russa, una guerra che porterà lutti, sangue e povertà al nostro Popolo.

La Federazione Russa è un partner privilegiato per la nostra economia, la Russia è un alleato che non dobbiamo e non vogliano tradire, chi fa altrimenti è solo al servizio dei progetti del nuovo ordine mondiale sponsorizzato dal Word Economic Forum di Davos.

Il futuro delle relazioni internazionali deve basarsi sulla collaborazione tra i Popoli nel rispetto del principio di libero arbitrio e di autodeterminazione dei Popoli. A questa base, noi Veneti aggiungiamo il messaggio racchiuso nel Leone di San Marco a cui dobbiamo essere fedeli: “Pax Tibi Marce Evangelista Meus”. Perché nessun ragionamento può prescindere dal messaggio di liberazione racchiuso nelle Sacre Scritture, nulla ha senso se pensiamo di essere sufficienti a noi stessi.

Per noi Veneti un futuro di libertà può esserci solo se ritorneremo ad essere la Repubblica di San Marco.

Siamo Veneti non italiani, e dobbiamo dimostrarlo con i fatti!

Venezia-Longarone 02 marzo 2022 

Ufficio di Presidenza

Veneto Serenissimo Governo