La reazione dello Stato occupante italiano a fronte della schiacciante vittoria di Luca Zaia alle elezioni non è tardata ad arrivare, il Ministero dell’Interno, a nome del governo, lunedì pomeriggio (a elezioni concluse) ha trasmesso una circolare ai prefetti del Nord Italia, Veneto in testa, nella quale si chiede di ospitare 7500 “profughi”. E questo è sicuramente solo l’inizio.
Questa mossa è l’ennesimo tentativo di mettere sotto pressione le rivendicazioni all’autogoverno emerse con decisione con il risultato elettorale del 31 maggio. È chiaro che molti di questi cosiddetti profughi non sono altro che clandestini che l’italia vuole ostinatamente legalizzare, nel migliore dei casi sono delle persone che non vogliono assumersi la responsabilità di custodire la propria terra e che non sono disposti a lottare nel proprio paese per fare in modo che le cose cambino. Più probabilmente si tratta di fiancheggiatori diretti o indiretti del terrorismo islamico.
Questa massa umana di disperati viene utilizzata in modo consapevole dallo Stato occupante italiano per depotenziare e contrastare le spinte all’autodeterminazione del Popolo Veneto, per mettere in serio pericolo la sicurezza delle nostre donne, dei nostri anziani e dei nostri bambini, e per destabilizzare gli assetti sociali ed economici in ogni campo della società (dai luoghi di lavori alla struttura sanitaria, ecc.).
È evidente a tutti che la cultura da cui proviene questa fiumana di persone è essenzialmente di matrice islamica. Una cultura che non accetta le nostre fondamenta etico-culturali. E che sta progressivamente eliminando le minoranze cristiane, ebraiche e di altre confessioni riducendole in stato di sudditanza o costringendole alla conversione o anche più spesso uccidendo chi non si assoggetta.
La modalità dello Stato occupante italiano è quella di mascherare il proprio terzomondismo pacivendolo con una solidarietà che puzza di neoschiavismo.
Siamo certi che il riconfermato presidente Luca Zaia si attuerà in ogni modo per fermare questo atto criminale. Nel contempo denunciamo alla comunità internazionale questa prassi del governo italiano. Se non verranno prese immediatamente a livello locale, ma anche internazionale, delle decisioni per fermare questa invasione, la penisola italiana si troverà ridotta come i balcani, dove, ricordiamo, sono già presenti (anche con al complicità occidentale) varie enclave del terrorismo internazionale. In Kosovo e Bosnia pullulano i reclutatori dell’ISIS e del terrorismo Jihadista.
Gli attentati che negli ultimi mesi hanno colpito Parigi, Copenaghen, Bruxelles non sono un fuoco di paglia ma possono essere il principio dell’incendio che brucerà l’intero continente.
L’unica via per non rimanere annientati da questa politica è l’indipendenza totale, e ciò non significa respingimento ma piuttosto l’accoglienza responsabile di chi dimostra con i fatti di desiderare di diventare veneto, amando il Veneto, la sua storia, tradizione e cultura. Verificando la disponibilità a contribuire responsabilmente e con rispetto allo sviluppo e al progresso della terra che ha deciso di custodire, abitare, vivere e tramandare alle generazioni future.
Longarone, 4 giugno 2015
Il Ministro degli Esteri
del Veneto Serenissimo Governo
Demetrio Shlomo Yisrael Serraglia