Comunicati Vento del Leone

Il partito "Venetista" di Riondato P.

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Pubblichiamo lo statuto di Patrik Riondato per la costituzione del partito venetista. Invitiamo tutti a leggerlo e a meditare… così che ognuno possa trarre le sue conclusioni.

A cura M.A.D.G.R.I.

Il ragionamento seguente parte dalla necessità di un crescente numero di militanti veneti, di diversa estrazione e con differenti percorsi politici alle spalle, di creare un movimento indipendentista che sia un nuovo contenitore politico ideologicamente trasversale e che punti all’unità dì tutti gli indipendentisti veneti.

 

Oggi in Veneto esistono tre partiti di riferimento politico nell’area autonomista.

Lega Nord, Progetto Nord Est e Liga Fronte Veneto.

A nostro avviso nessuno di questi tre contenitori è il contenitore giusto, credibile e/o riformabile politicamente, che ci possa portare politicamente alla piena sovranità del Popolo Veneto (fatto salvo il fatto che i Veneti potranno autodeterminarsi solo nel momento in cui diventeranno consapevoli di poterlo fare).

Chi dirige questi partiti, strutturati al proprio interno piramidalmente, è impegnato più nella ricerca di voti, spesso "uno a discapito dell’altro, piuttosto che nel costruire un’alternativa politica ai partiti italiani.

Una volta raggiunti posti di potere all’interno delle istituzioni locali e statuali, questi non sono finalizzati alla lotta politica indipendentista ma divengono strumenti per la realizzazione di interessi personali e/o di feudi di potere all’interno dei partiti.

Se dalle rispettive basi e dai rispettivi elettorali sempre più spesso giungono richieste per aprire un dialogo tra i vari partiti veneti, i vertici rispondono di fatto alimentando contrapposizioni volte a mantenere la divisione dei veneti.

Uno dei bisogni che più sono stati percepiti tra l’elettorato della area politica veneta è quello del desiderio di Unità dei vari partiti veneti.

Questa necessità agli occhi dell’elettore medio è vista quasi come un sogno, un punto di arrivo dopo anni di aspre e sofferte divisioni.

 

Per arrivare all’unità politica dei veneti in un unico movimento che porti alla liberazione della nazione veneta è necessario bypassare la volontà dei vertici, creando un coordinamento di base che arrivi ad un nuovo contenitore politico che abbia le seguenti caratteristiche:

 

-sia un movimento indipendentista, che lavora per raggiungere la piena e totale sovranità del Popolo veneto, diritto inalienabile anche in riferimento alla nostra storia;

– non sia movimento ideologico, ma divenga la casa degli indipendentisti, capace di attrarre e far vivere al proprio interno le diverse sfumature di pensiero di tutti noi.

 

-Ora come ora molta gente che ha fatto politica in passato nella nostra area si tiene fuori ritenendo che nessuno dei tre partiti dia le giuste garanzie di coerenza per meritare un impegno politico.

Sono una risorsa che deve essere recuperata.

Tutte queste persone che già una esperienza politica di area, ma soprattutto tutti quelli, soprattutto giovani, che non sono mai entrati in un partito, hanno la necessità e anche il diritto che ci sia un contenitore politico adeguato alle loro aspettative.

Per poter raggiungere tutte queste persone occorre il rilancio di un progetto politico indipendentista che ridia fiducia, che crei entusiasmo all’interno e all’esterno del partito e che soprattutto si muova in un’ottica che sia di ampio respiro e di lungo termine, non semplicemente anno per anno in considerazione della prossima scadenza politica.

Un partito indipendentista deve avere come prima opzione quella di presentarsi indipendentemente dai due poli ideologici.

Questo sia per coerenza con il proprio progetto politico, che è la piena indipendenza del Veneto, sia per questioni di opportunità.

Un partito indipendentista non deve essere ne di destra ne di sinistra, non deve essere schierato ideologicamente ma deve lasciare libertà di coscienza ai propri militanti su tematiche che non sono direttamente legate all’indipendenza del Popolo veneto.

Ogni veneto, al di là delle sue idee ideologiche, si deve poter riconoscere nel partito, che deve diventare in prospettiva il contenitore politico primario di tutti i veneti.

Affinché questo sia possibile, il partito deve rinunciare ad etichette ideologiche.

Dal punto di vista elettorale si devono creare le condizioni affinchè sia possibile che ogni veneto prenda in esame la possibilità di darei il voto, a prescindere dalla sua storia politica personale passata.

 

I veneti possono che recepire in prima istanza un messaggio identitario ed indipendentista sono naturalmente gli elettori che già in passato hanno accordato la loro fiducia a progetti simili (ma non uguali) a quello da noi proposto.

Questi voti bisogna portarli assolutamente a casa, perchè è all’interno di questa nicchia di elettorato, che già ha capito di essere veneto e non italiano, che possiamo da subito cercare nuovi militanti per far crescere il movimento.

Questi sono non solo possibili elettori, ma possono costituire in futuro una nuova base di militanza ed una nuova classe politica veramente veneta.

Per questo è necessario rivolgersi a loro con maturità difendendo le tematiche identitarie con coerenza e soprattuto con competenza, ascoltando quello che le associazioni identitarie e culturali propongono e facendosi coerentemente paladini di queste realtà.

Coerentemente con i proprio obiettivi, usare come lingua di propaganda in parte anche la lingua veneta accanto a quella italiana.

 

I temi relativi a determinate questioni internazionali (palestina-israele, iraq–USA, etc) o relative a questioni di coscienza personale (aborto, pacs, etc) vanno tenute fuori dalla nostra campagna elettorale.

Sono temi che dividono le coscienze e non portano nulla di utile per la causa veneta ma sono ulteriori divisioni. Lasciamole fuori dalla porta.

Anche questioni italiane che nulla hanno a che fare con il Veneto non devono essere prese in considèrazione, evitare di farsi schiacciare su tematiche nazionali, bisogna guidare il dibattito politico su temi veneti.

 

Affiancare al marketing generalista sul Veneto anche specifiche tematiche locali che siano in linea con i principi guida della strategia del partito, cercando di affinare gli strumenti di propaganda in base al target che deve recepire il messaggio (selezione su base territoriale, anagrafica, sociale, etc).

Per esempio, una provincia non è detto che sia sempre un territorio omogeneo con i medesimi bisogni e sensibilità.

Mentre l’alto vicentino può essere sensibile per esempio a un marketing che punti sulla denuncia della situazione di disparità con il Trentina, questo può essere meno vero in altre zone della provincia. .

Bisogna muoversi al meglio in ogni zona cercando la tematica più utile per poter raggiungere l’elettore e utile a far passare i nostri messaggi identitari.

Se in linea con i principi del partito usare a livello di collegio anche temi locali (es. autostrada Valdastico, Cave, inceneritore, etc) in modo da dare risposta anche a bisogni immediati e sentiti della popolazione.

 

Rifiutare il razzismo ed evitare a
ssolutamente di passare da partito di destra xenofoba.

Deve però essere messo in chiaro un progetto condiviso per risolvere la questione dell’immigrazione di massa.

A subire il vero razzismo oggi sono i veneti. Questo deve essere un perno dei nostri messaggi, dati alla mano.

 

Una proposta politica per differenziarsi dalle altre, per avere una propria identità e visibilità, deve lavorare su temi forti.

Evitare di urlare i messaggi e di passare per leghisti estremisti.

Il contenitore che stiamo costruendo è fatto però per i Veneti e non per gli italiani, questo deve essere chiarito.

Evitare posizioni ambigue su questo, sia per motivi di coerenza sia per evitare di imbarcare persone che non condividono in pieno determinate tematiche.

 

Organizzazione

 

Tre livelli di soci.

Soci sostenitori nessun diritto un solo dovere pagare la tessera da 10 euro

 

Soci militanti ordinari eleggono il Consiglio Nazionale dovere di pagare tessera (50 euro) e di lavorare per il movimento.

Per diventare militanti devono fare richiesta al Consiglio di Garanzia presentando domanda motivata e curriculum che può accettare o respingere la domanda senza obbligo di motivare la risposta.

Hanno il dovere di lavorare per la realizzazione degli obiettivi del partito.

 

Soci militanti storici Sono tutti i soci fondatori del movimento più tutti i soci che abbiamo raggiunto 5 anni di anzianità di militanza.

Hanno gli stessi diritti-doveri dei soci militanti, più il diritto di voto del CdG e la possibilità di candidarsi all’elezione del medesimo.

 

Consiglio nazionale eletto con sistema proporzionale dal Congresso nazionale ogni 3 anni in via ordinaria.

 

che viene eletto per un membro per ogni dieci o frazione di dieci aventi diritto di voto.

Ha un numero di membri minimo di 5 e massimo di tredici, sempre in numero dispari. Si aprono le candidature prima dell’elezione, possono candidarsi tutti i militanti con almeno 6 mesi di anzianità.

Ogni militante ha disposizione da una a tre preferenze.

Quello che ottiene più preferenze è in automatico anche il presidente del partito, carica di rappresentanza (rappresenta legalmente il movimento, convoca e presiede il consiglio nazionale).

Il sistema proporzionale garantisce rappresentanza alla minoranza interna.

Qualsiasi decisone è presa solo a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto.

L’appartenenza al CN è incompatibile con quella al CdG e a qualsiasi carica pubblica, sia elettiva che di nomina.

Il CN propone al Cd le sospensioni o le espulsioni.

I CN nomina tra i suoi membri o tra altri militanti del partito le seguenti figure:

 

portavoce tesoriere responsabile organizzativo.

responsabile ufficio stampa responsabile propaganda responsabile tesseramento responsabile campagna elettorale (ad hoc)

 

 

Le cariche di cui sopra possono essere cumulative.

 

1/ CN può decidere su richiesta della maggioranza assoluta dei membri di diritto, la partecipazione al/e proprie riunioni con diritto di parola ma senza diritto di voto di altri membri del partito o di altre persone non iscritte fino ad un massimo di 5 persone.

 

N.B. rende più restrittive le condizioni per avere diritto di elezione al CN, tipo essere soci militanti fondatori? Oppure rendere il sistema di voto diversificato rispetto all’anzianità, tipo dare una preferenza a chi è solo socio militante, e tre a chi è militante storico?

 

Congresso nazionale elegge il Consiglio Nazionale fanno parte del Congresso Nazionale tutti soci militanti storici e , tutti i soci militanti con almeno 6 mesi di anzianità. convocato in via ordinaria dal CdG ogni 3 anni o via straordinaria su decisione del CdG o su richiesta scritta di almeno il 40% dei soci militanti e il 33% dei militanti storici. (percentuali da definire)

 

Presidente del partito Eletto con sistema proporzionale dal congresso dei militanti. Carica puramente di rappresentanza (rappresenta legalmente il movimento convoca e presiede il consiglio nazionale di cui fa’ parte).

 

Consiglio di Garanzia Eletto dai soci militanti storici ogni 5 anni, è organo di garanzia e di memoria storica del Movimento.

E’ eletto dai soci militanti storici è composto da 3 a 7 membri, sempre in numero dispari, con un membro ogni 10 o frazione di dieci aventi diritto di voto. Prima delle elezioni si aprono le candidature, possono candidarsi tutti i soci militanti storici.

I votanti hanno a disposizione fino a 2 voti a favore e in opzione anche un voto contrario non obbligatorio. L’appartenenza al Cdg è incompatibile con quella al CN o a qualsiasi carica pubblica sia elettiva che di nomina.

Convoca il Congresso in via ordinaria ogni 3 anni o in via straordinaria con il voto della maggioranza assoluta degli aventi diritto di voto e scioglie il CN su richiesta del CN stesso o su propria iniziativa.

Qualsiasi decisione è presa solo a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto.

Decide sull’ammissione di nuovi soci militanti, tiene e aggiorna i registri dei soci (sostenitori, militanti, militanti storici).

Solamente se su proposta diretta del CN, prende in esame provvedimento di espulsione o di sospensione dei militanti, sentite entrambe le parti, motivando sempre la decisione.

 

Divisione in distretti (che non detto che siano esattamente le provincie) con vita autonoma.

Seguire la stessa struttura nazionale anche per i distretti (a parte il CdG che rimane unico)??