Comunicati Rassegna Stampa

"Te farò inamorar…" …delle elezioni???

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Come volevasi dimostrare

Da "Il Gazzettino" di Lunedì, 19 Marzo 2007

 

"Te farò inamorar…" Uno slogan …

"Te farò inamorar…" Uno slogan che ripete un vecchio adagio musicale di memoria veneta è quello che il movimento dei "Serenissimi " ha diffuso a Breda e dintorni in questi giorni, preparando l’incontro pubblico che ieri mattina alle 10 si è tenuto a villa Olivi a Breda.
Una mattinata nella quale il movimento dei "Veneti" ha voluto presentare quelle che per il movimento può significare la base per una propria presenza futura sul suolo bredese. Certamente la scelta non è stata casuale: a fine maggio Breda sarà chiamata alle urne per le amministrative e non appare poi così remota la possibilità che il movimento indipendentista veneto sia presente con una propria lista. Almeno questo è stato ventilato, tra una battuta e l’altra, da Renato Modolo, uno dei Serenissimi che da sempre vive e opera nel territorio, impegnandosi in quella che vuole essere, a suo dire, non una guerra contro le istituzioni, ma una presenza affinchè la terra veneta abbia un futuro autonomista, staccato da quei legami che rendono la nostra regione quasi suddita del governo centrale.

L’aver avuto poi dal Comune la possibilità di utilizzare la sala consiliare per il loro appuntamento di presentazione del movimento alla cittadinanza, è stato vissuto come un gesto di rispetto. «Il sindaco Raffaella Da Ros – afferma sorridendo Patrik Riondato – non deve sentirsi in imbarazzo nell’averci concesso l’uso della sala consiliare: non siamo dei sovversivi, rispettiamo il tricolore pur non ritenendolo la nostra bandiera. Siamo degli indipendentisti». Alla domanda del perché nessuno di loro sia "capo", è ancora Riondato a rispondere: «Il nostro movimento non ha capi perché l’essere capi significa essere fallibili e quindi soggetti all’errore. Evitando questo strutturazione e ponendoci tutti allo stesso livello, diventiamo veramente ed in modo autentico un movimento di popolo». E tra bandiere con il leone di San Marco, scudetti blu con la scritta "Veneto" e altri gadget, la mattinata si è dipanata tra video, discorsi e brindisi con il taglio di una bella torta che voleva essere il segno per festeggiare l’assoluzione di tre serenissimi : Gilberto Busan, Flavio e Cristian Contin.

Significativa la presenza all’incontro di un personaggio storico locale: il maestro Marino Coglievina, il quale da sempre sta portando avanti le sue idee indipendentiste essendo egli un profugo giuliano che dovette riparare in Italia dall’allora ex Jugoslavia di Tito.

Remo Cattarin