Ogni giorno sentiamo le sue sparate, che ormai sappiamo riconoscere come ciarlatanate, dato che in ormai più di un ventennio che è all’interno dei palazzi del potere central-colonialista romano non è riuscito a togliere nemmeno il canone della RAI.
Il mese di agosto è il mese in cui il conducator di Varese, tale Umberto Bossi, prende parola e comincia a blaterare di federalismo, secessione, padania, autogoverno, ecc.
Ogni giorno sentiamo le sue sparate, che ormai sappiamo riconoscere come ciarlatanate, dato che in ormai più di un ventennio che è all’interno dei palazzi del potere central-colonialista romano non è riuscito a togliere nemmeno il canone della RAI. Vista questa premessa come possiamo sperare che raggiunga qualche tipo di riforma, anche minima? Quando parla di federalismo fiscale, parla di un abominio, come può esistere un federalismo fiscale se prima non esiste un federalismo politico e quindi il libero arbitrio dei Popoli con la loro piena autodeterminazione?
Ricordiamo al cosiddetto Senatur cosa cita l’articolo 5 della Costituzione dello Stato Occupante italiano, su cui lui ha giurato come ministro della repubblica italiana (e non Padana): La Repubblica (italiana) è una ed indivisibile. Con questo presupposto si toglie de facto ogni libero arbitrio ai Popoli della Penisola, si tenta di rendere immutabili i confini geografici di essa, si fa del colonialismo e ci si professa eredi di quello Stato risorgimentale sabaudo che ha costruito la propria storia sul sangue e sulle lacrime delle genti che opprimeva, con un entocidio sistematico da nord a sud della penisola e anche fuori dai cosiddetti confini nazionali. Se Bossi ha deciso di trascinare esso stesso e la Lega Nord all’interno della cloaca risorgimentale, diventando complice dell’occupante italiano, se ne assumerà ogni responsabilità di fronte al giudizio della storia.
Noi come Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, coerenti con la millenaria tradizione marciana abbiamo scelto la via di non riconoscere l’illegale occupazione italiana del Veneto non partecipando ai giochi elettorali italiani. Con la liberazione di Piazza San Marco dell’8-9 maggio 1997 e con la proclamazione dei Liberi Territori Veneti noi non abbiamo scelto la via delle careghe e della connivenza con l’occupante italiano, abbiamo dato il via ad un processo che porterà il Popolo all’autogestione politica ed economica, e non a continuare ad essere suddito dell’occupante di turno, sia che venga da Roma che da Milano o da Varese. Ricordiamo a tutti che Bossi nella notte tra l’8 e 9 maggio 1997 ha dato il via libera al Ministero degli Interni guidato da Napolitano per iniziare la repressione contro la liberazione di Piazza San Marco da parte del Veneto Serenissimo Governo.
La smetta Bossi di venire in Veneto a predicare, non abbiamo bisogno dei suoi sermoni e dei suoi cabaret.
Se la Liga Veneta ed i suoi leader locali vogliono avere veramente il Veneto ed i Veneti al primo posto mettano all’ordine del giorno l’istituzione di una commissione d’inchiesta per la verifica dei fatti che nel 1866 portarono all’occupazione del Veneto da parte dell’Italia. Questa è la grande sfida che lanciamo e per cui siamo disposti ad assumerci le nostre responsabilità in nome e per conto del Popolo Veneto, come primo passo per l’autodeterminazione reale delle Genti Venete.
Longarone, 19 agosto 2010
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il responsabile del rifacimento del referendum del 1866
Demetrio Serraglia