…In questo momento di ricordo della truffa che come Veneti abbiamo subito dell’ottobre 1866, e le cui conseguenze tutt’ora patiamo, non possiamo che fare nostre le parole che il Presidente del Governo Provvisorio della Repubblica Veneta del 1848-1849 Daniele Manin e della gente veneziana dissero: “Volete resistere al nemico? – Vogliamo resistere! – Ad ogni costo? – Ad ogni costo!”...
Il colonialismo italiano sulle terre venete continua a perpetuarsi. Colonialismo che coinvolge tutti i Popoli della penisola italiana, i quali hanno subito le angherie e le prepotenze di un’unità non voluta né tanto meno auspicata.
Nel 1866 sono stati perpetrati una serie di crimini verso le genti venete che fino ad ora hanno sospeso il libero arbitrio, l’autogoverno, e l’autodeterminazione del Popolo Veneto. Crimini che hanno trovato il loro apice con la truffa referendaria del 21 ottobre del 1866; crimini che sono stato l’inizio della persecuzione colonialista da parte dell’italia verso il Veneto (inteso sia come terra che come comunità di persone).
Noi Veneti Patrioti abbiamo un compito, che è un dovere morale verso i nostri avi e verso le generazioni future: impegnarci in ogni ambito perché il crimine con cui l’italia tuttora ci nega la libertà non venga dimenticato, e anzi venga quanto prima denunciato in ogni luogo, sia pubblico che privato, per fare in modo che la situazione di soppressione dei nostri diritti di nazione storica d’Europa vengano quanto prima ristabiliti.
Noi come Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, ci siamo fatti carico dell’immensa responsabilità di denunciare in ogni ambito internazionale l’illegale annessione del Veneto all’italia e dei delitti che lo Stato central-colonialista romano ha commesso verso i Popoli Veneti. Già diversi Stati del consesso internazionale (anche membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite) hanno riconosciuto la giustezza delle nostre rivendicazioni finalizzate ad ottenere un libero referendum, sotto l’egida internazionale, per verificare la volontà dei Veneti a ritornare ad essere Nazione indipendente e sovrana. Inoltre gli organismi internazionali preposti stanno, su nostra richiesta, vagliando la posizione dell’Italia e delle sue istituzioni riguardo ai crimini contro i Veneti ed il Veneto da noi denunciati.
La strada per la riscossa del Veneto è oramai segnata, se l’occupante italiano si considera realmente democratico, e non ha paura del Popolo che dice di rappresentare, allora indica esso stesso un referendum per l’autodeterminazione del Veneto, altrimenti sarà la diplomazia internazionale ad imporglielo.
Ricordiamo all’italia e ai suoi prezzolati ascari che la libertà di un Popolo non cade in prescrizione, e che non sarà l’opera di costante etnocidio culturale e materiale verso il Veneto a sopire quella consapevolezza di Popolo che nei momenti più critici della nostra storia si è sempre dimostrata essere elemento propulsore della riscossa Marciana.
In questo momento di ricordo della truffa che come Veneti abbiamo subito dell’ottobre 1866, e le cui conseguenze tutt’ora patiamo, non possiamo che fare nostre le parole che il Presidente del Governo Provvisorio della Repubblica Veneta del 1848-1849 Daniele Manin e della gente veneziana dissero: “Volete resistere al nemico? – Vogliamo resistere! – Ad ogni costo? – Ad ogni costo!”.
Non possiamo arrenderci all’occupazione italiana, non possiamo consegnare allo Stato terrorista italiano la millenaria storia della Veneta Serenissima Repubblica, dobbiamo impegnarci per ricostruire la nostra amatissima patria Veneta, ricostruirla dagli scempi fatti per lasciare ai nostri eredi una terra che valga la pena di essere vissuta ed abitata, per lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Questo è un impegno morale che ogni Patriota Veneto amante della libertà ha, e a cui nessuno si può sottrarre.
Viva la libertà!
Referendum subito!
Longarone, 20 ottobre ’10
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il responsabile del rifacimento del referendum del 1866
Demetrio Serraglia
Il responsabile del rifacimento del referendum del 1866
Demetrio Serraglia