Comunicati Ufficio Affari Esteri

Libertà o restaurazione in nord Africa

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…In base all’analisi e alle risposte che ci potremo dare cambia e muta la nostra azione. Sicuramente gran parte delle ribellioni sono nate da esigenze reali di rinnovamento sociale e di ricerca di benessere economico, però dopo i primi moti spontanei alla testa delle minoranze rumorose, all’interno della rivolta, si sono messi facinorosi capi terroristi legati all’internazionale islamista…

Per riflettere ed interrogarci dei fatti che si susseguono nel nord Africa e in tutti quei Paesi in cui in queste settimane ci sono sollevazioni popolari dobbiamo partire da un assunto: durante la rivoluzione, che è ben diversa dai periodi di dittatura, chi lotta per la propria Patria non fugge ma partecipa attivamente ai sommovimenti politici, anzi ritorna dall’esilio nella madre Patria per affiancarsi a chi lotta. Ciò premesso l’interrogativo che ci si pone è: come mai migliaia di persone continuano a fuggire dai loro Paesi di origine? Perché non rimangano a lottare per la libertà e per il loro Popolo? A queste domande possiamo rispondere a vario modo: a chi fugge non interessa niente del proprio Paese; chi scappa era soltanto uno sgherro al soldo dei regimi crollati; chi si imbarca è un criminale comune fuggito dalle proprie patrie galere; oppure quelle che avvengono in nord africa non sono rivoluzioni democratiche e per la libertà, ma solo cambio di regimi e/o dittature, e quindi chi scappa ha paura delle repressioni dei nuovi rais che hanno spodestato i vecchi autocrati.
In base all’analisi e alle risposte che ci potremo dare cambia e muta la nostra azione. Sicuramente gran parte delle ribellioni sono nate da esigenze reali di rinnovamento sociale e di ricerca di benessere economico, però dopo i primi moti spontanei alla testa delle minoranze rumorose, all’interno della rivolta, si sono messi facinorosi capi terroristi legati all’internazionale islamista. E ciò appare sempre più evidente da quanto sta avvenendo nell’est della Libia in cui si presume l’instaurazione di un califfato islamista che sta già imponendo la legge islamica alla popolazione. Quindi ci troviamo di fronte a contrapposte dittature e regimi che lottano per l’egemonia di quell’area.
Sicuramente non siamo disposti come Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, a dare asilo, appoggio e sussidi ai vari sgherri dei vari poteri dittatoriali che si contrappongono; è altrettanto certo che non ci uniremo ai vari cori isterico-opportunistici guidati dal Presidente nord americano Obama, che da un lato appoggia le cosiddette rivolte popolari nel Maghreb e dall’altro ignora ciò che avviene nell’Iran, facendo oggettivamente da sponda al criminale Ahmadinejad. Se una lotta per la libertà è nei desideri nei Popoli oppressi il Veneto Serenissimo Governo l’appoggerà sempre e farà ogni atto per darne voce, ma altresì non possiamo accettare che si passi da un regime ad un altro “perché l’importante è che qualcosa cambi”. Dobbiamo sì rispettare i tempi e modi interni ad ogni singolo Popolo perché esso raggiunga l’autogoverno, ma in questo ragionamento non possiamo prescindere dal principio che la libertà degli altri non può violare la nostra e viceversa.
Storicamente la Veneta Serenissima Repubblica ha sempre accolto gli esuli in fuga da tutto il mondo conosciuto sia per motivi religiosi, che di pensiero; la Veneta Serenissima Repubblica ha avuto il maggior fiorire di tipografie e stamperie e questo sta a dimostrare quanto fosse importante la diffusione del pensiero e delle idee nuove. Noi come Veneto Serenissimo Governo coerenti con quella che è la storia della nostra terra non faremo da meno verso i Popoli oppressi, sempre partendo dal fatto che ogni ospite delle comunità Venete (che sia di nascita veneta o straniera) dovrà rispettare le leggi dello Stato e delle comunità, e dovrà amare o imparare ad amare la propria Patria che in questa vita terrena lo sta accogliendo. Perché come sempre abbiamo detto e scritto: è Veneto chi ama il Veneto a prescindere dalla nascita, dalla “terra” o dal “sangue”. Ma è altresì importante che i sinceri Patrioti partecipino alle rivoluzioni dei loro Popoli e che l’esilio sia una situazione momentanea e non definitiva.

Longarone, 24 febbraio 2011

Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Ministro degli Esteri
Demetrio Serraglia