PAPA A EBREI, PERDONO PER ORRORI STORIA E SHOAH

Ratzinger ha anche annunciando che si sta preparando per il suo viaggio in Israele. L’udienza di oggi e’ stato il primo incontro tra il Pontefice e il mondo ebraico dopo la crisi scoppiata per la revoca della scomunica ai lefebvriani, tra cui il negazionista Williamson. Con parole commosse, il Papa ha ricordato quando Wojtyla, al Muro del Pianto a Gerusalemme durante la sua visita nel marzo 2000, chiese perdono a Dio ”per tutte le ingiustizie che il popolo ebraico ha dovuto soffrire”.
”Adesso – ha detto- faccio mia la sua preghiera.’Signore dei nostri padri, che scegliesti Abramo e i suoi discendenti per portare il tuo Nome alle Nazioni: siamo profondamente addolorati per il comportamento di coloro che nel corso della storia hanno causato sofferenza ai tuoi figli e, nel chiedere perdono, vogliamo impegnare noi stessi per una autentica fratellanza con il Popolo dell’Alleanza”.
”La Shoah – ha affermato riprendendo le sue stesse parole pronunciate all’udienza generale di due settimane fa – sia per tutti monito contro l’oblio, contro la negazione o il riduzionismo, perche’ la violenza fatta contro un solo essere umano e’ violenza contro tutti”. ”E’ mio sentito desiderio che la nostra attuale amicizia cresca anche piu’ forte, cosi’ che l’irrevocabile impegno alle relazioni rispettose e armoniose con il popolo dell’Alleanza porti frutti in abbondanza”.
La Chiesa cattolica – ha ancora aggiunto – e’ ”profondamente e irrevocabilmente impegnata nel rifiutare ogni anti-semitismo”. ”I duemila anni di storia dei rapporti tra giudaismo e Chiesa hanno attraversato molte differenti fasi, alcune delle quali dolorose da ricordare”, ha ammesso il Papa. ”Ora che siamo in grado di incontraci in uno spirito di riconciliazione – ha aggiunto – non dobbiamo permettere alle difficolta’ del passato di impedirci di offrirci vicendevolmente la mano in nome dell’amicizia”.
I rabbini della ‘Conference of Presidents of major American Jewish Organizations’ hanno chiesto al Papa di far proseguire l’impegno della Chiesa contro ogni forma di antisemitismo ed hanno ribadito la loro volonta’ di superare le incomprensioni suscitate dal caso del negazionista Williamson.
Schneier, che ha ospitato il Papa nella sua sinagoga di New York, visitata da Benedetto XVI nel corso del suo recente viaggio negli Stati Uniti, ha espresso l’auspicio che Ratzinger sia "il costruttore-ponte" nell’attività di pace, di tolleranza e di dialogo interreligioso. Il rabbino ha inoltre espresso "sofferenza" in quanto ebreo "sopravvissuto all’Olocausto" per la negazione della Shoah da parte di Williamson.Parole simili sono state pronunciate anche da Alan Solow, membro del "Pcmajo", anch’egli ricevuto in udienza. Schneier ha poi ringraziato il Papa per "questo incontro che aiuterà a portare risanamento e mutua comprensione" e per "aver militato solidariamente e ripetutamente insieme a noi nell’affrontare il nuovo scoraggiante antisemitismo, la dissacrazione e il dare fuoco alle sinagoghe". Il rabbino ha infine sottolineato come l’impegno personale di Benedetto XVI che ha con "fermezza" condannato l’Olocausto, come in precedenza quello di Giovanni Paolo II, abbiano dato "ulteriore incoraggiamento per costruire sempre più stretti legami tra i Cattolici e gli ebrei in tutto il mondo".