1

Lettera aperta al P.N.E. di Panto

Ci risiamo! La prossima primavera ci sarà una nuova tornata elettorale per le regionali.
In questa vigilia c’è il solito dimenarsi da parte dei vari gruppuscoli più o meno venetisti per conquistare qualche posto di potere o bene che vada qualche “carega” che li illuda di poter contare qualcosa, in questo periodo chi si agita di più è il P.N.E. di Panto.

 
Ci risiamo! La prossima primavera ci sarà una nuova tornata elettorale per le regionali.
In questa vigilia c’è il solito dimenarsi da parte dei vari gruppuscoli più o meno venetisti per conquistare qualche posto di potere o bene che vada qualche “carega” che li illuda di poter contare qualcosa, in questo periodo chi si agita di più è il P.N.E. di Panto.
Nel suo stage costitutivo, nel quale nonostante i numerosi interventi non è stato esposto nessun programma e nessuna idea per uscire dall’attuale crisi, si sono elencati gli innumerevoli problemi della nostra terra  (come si può ben sentire in ogni bar), ovviamente il signor Panto non ha data nessuna possibile soluzione a questi problemi, se non il fatto di votare per lui: l’imprenditore illuminato del nord est.
Come può Panto pensare che i problemi si risolveranno se i Veneti votassero per lui?
Già nel 1994 ha tentato con “Progetto Italia” di scendere in campo scopiazzando malamente Berlusconi e la sua Forza Italia, e non ha raccolto che un pugno di mosche. Imputando la sconfitta al fatto di non avere sufficiente visibilità televisiva e non ovviamente sufficienti idee, a questa carenza televisiva ha rimediato acquistando quasi tutte le televisioni disponibili nel Veneto (un po’ come si fa giocando a monopoli).
Caro Panto da noi si dice che non si può “cavare sangue dal muro”. Noi ti invitiamo quindi ad essere meno megalomane ed egocentrico: continua il tuo lavoro imprenditoriale.
Se realmente vuoi gli interessi della nostra terra metti a disposizione gli strumenti di cui disponi con umiltà e spirito di servizio.
Vogliamo ricordare che la partecipazione di Panto alle elezioni regionali con il suo potenziale del 4-6% non potrà che favorire il centro sinistra e la sua politica centralista e filo islamica. E quindi il signor Panto diverrebbe di fatto complice dell’espansionismo islamico. Si ha l’impressione così che questa discesa in campo coincida con la posizione di quegli imprenditori che hanno “bisogno” di manodopera non veneta, tale da mettere nella miseria migliaia di nostre famiglie. Altro che progetto nord est per i veneti, questo è un progetto che spera di fare sopravvivere qualche fabbrichetta, sulla pelle ovviamente solo della gente veneta, augurandosi di creare nuovi schiavi.
 

Veneto Serenissimo Governo



S.A.S. Carlo I d’Asburgo è stato proclamato Beato

S.A.S. Carlo I d’Asburgo è stato proclamato Beato

Il Veneto Serenissimo Governo è lieto che ciò sia avvenuto.
Nel contempo trae alcune considerazioni: la nomina del  Beato Marco d’Aviano e di S.A.S. Carlo I d’Asburgo sono l’espressione della recente lotta tra l’Arcangelo Gabriele e Satana, all’interno del Vaticano.
La lotta tra chi chiama a raccolta i soldati di dio, per lottare per la salvezza della cristianità tutta, e chi è pronto alla resa senza condizioni nei confronti dell’Islam (una delle varianti del Maligno).



Il degrado Veneto

Commenti di Andrea Viviani sul degrado economico e ambientale del veneto, con gli immancabili riflessi sulla società.

Nei mesi successivi la liberazione di Piazza San Marco, ho avuto l’occasione di parlare con altri appartenenti a gruppi autonomisti, federalisti e indipendentisti, italiani e non, alcuni di loro non riuscivano a capire una cosa e mi chiedevano che cosa ci aveva spinto a lottare per l’indipendenza del Veneto poiché la nostra terra era vista come un luogo bellissimo dove la ricchezza abbondava e il benessere aveva raggiunto alti livelli. Osserviamo bene nei minimi particolari il nostro Veneto e vediamo se siamo veramente cosi fortunati.
Cominciamo con il territorio, certo abbiamo posti suggestivi come le nostre città d’arte, le montagne laghi e fiumi, ma abbiamo anche migliaia di zone industriali, capannoni centri commerciali uno vicino all’altro che rovinano il paesaggio e distruggono il territorio. Abbiamo quel tumore malefico di Marghera che ha rovinato la laguna Veneta irreparabilmente, senza parlare dei danni che ha causato all’alto adriatico: solo a un criminale poteva venire l’idea di costruire un petrolchimico vicino ad una città delicatissima come Venezia. Senza parlare dell’elettrosmog e l’inquinamento in genere, causato da un progresso cinico che guarda solo ad interessi economici. Abbiamo il territorio devastato da strade, autostrade, tangenziali, superstrade, come se l’unica soluzione al traffico fosse quella di continuare a costruire vie di comunicazione. Il Veneto Serenissimo Governo da più di vent’anni continua a sostenere che non si può costruire all’infinito senza nessun ritegno e regola, dobbiamo incentivare altri modi per il trasporto delle merci come le vie ferrate e fluviali, dobbiamo cercare altre fonti di energia meno inquinanti e invasive per il territorio.
E quelli che pensano che i Veneti si siano arricchiti negli anni passati grazie al famoso "Modello Veneto", dobbiamo ricordare che tutto è stato possibile grazie alla svalutazione della lira che ha permesso negli anni novanta di "svendere", se non regalare, la merce in Europa e nel resto del mondo, e grazie ai "bravi" lavoratori Veneti che al motto di "Laora e tasi" hanno fatto il benessere della classe dirigente Veneta, in cambio di qualche euro lavorando come schiavi per ben più di dieci ore al giorno. E comunque quei tempi sono già finiti, l’enorme stagnazione odierna dell’economia e la recessione, sta colpendo il Veneto che, senza efficaci e drastiche contromisure, si ritroverà con enormi problemi economici, nonostante le continue rassicurazioni dei vari cialtroni italioti i quali insistono che la ripresa è vicina, l’inflazione è stabile con i valori degli anni scorsi, gli occupati aumentano ecc.. L’agricoltura ormai è in ginocchio, grazie anche alle istituzioni Europee che c’impongono regole e limiti; vedi il disastro delle quote latte, che non ha colpito solamente i produttori veri e propri, ma gran parte del settore. Nel comparto bancario i pochi istituti Veneti sono stati costretti a fondersi con altre banche italiane per poter, secondo loro, restare al passo della globalizzazione, tutto questo in barba al famoso federalismo.
Si continua a credere che in Veneto le famiglie se la passino bene, visto che i negozi sono sempre pieni, anche se poi vai a controllare e ti accorgi che la maggior parte guarda ma non compra, la gente continua ad andare in vacanza, visto che ogni week-end ci sono milioni e milioni di automobili che intasano le autostrade, poi ti guardi intorno in spiaggia e vedi che metà degli ombrelloni sono ripiegati e i titolari di alberghi ogni anno lamentano un calo nelle prenotazioni. Il punto è che fino a qualche decina di anni fa, una famiglia media composta da due adulti e due bambini, riusciva, quasi sempre con un solo stipendio, a mantenere un buon tenore di vita, arrivava a costruirsi una casa dignitosa e riusciva anche a mettere da parte un po’ di denaro. Ora non solo non si riesce a fare più di un figlio, ma lavorando entrambi si è costretti a fare mutui in banca che durano decenni, per potersi comprare una casa e non si riesce più a risparmiare niente. Un esempio sulla "ricchezza" dei Veneti. Qualche mese fa leggevo di una notizia che dovrebbe far riflettere; in un negozio di Padova facevano un’offerta "eccezionale", si vendevano polli a 1 euro, figuriamoci intanto la qualità e la bontà di quei poveri animali, la cosa sconcertante è che alla fine quando sono finite le scorte, la gente che era accorsa per approfittare dell’occasione e che era arrivata troppo tardi ha cominciato a innervosirsi e in un paio si sono perfino scambiati qualche cazzotto! Ora io chiedo a voi poveri Veneti ma si può arrivare a darsi calci e pugni per un pollo?
E che dire del benessere mentale del nostro Popolo: ormai non ci si guarda più in faccia nemmeno per salutarsi, la vita frenetica a cui ci hanno abituato c’impedisce di fermarci un po’ a giocare con i nostri figli o di chiacchierare con le nostre mogli e mariti, o con i nostri amici. Tutti davanti alla televisione a fossilizzarsi la mente per guardare i vari grandi fratelli, le isole famose e amici vari, tutti programmi che ci "educano" a spettegolare, ad odiarsi, a diffidare di chi ci sta accanto, a studiare strategie per far perdere l’altro concorrente, tutto questo solo per farsi vedere in tivù e per una gran voglia di protagonismo, ma che viene spacciato per quella che chiamano "Vita reale", come può essere vita vera se ti guardano in milioni di persone? I veri valori come l’amicizia il senso del rispetto per il prossimo la capacità di saper perdere e anche di saper vincere, tutto messo da parte per cinici interessi di audience. Per non parlare della domenica quando sembra quasi che tutto il mondo si fermi per i risultati del campionato di calcio, poi il lunedì con i vari processi, il martedì con l’attesa per le partite Europee del mercoledì e giovedì, al venerdì altri processi e al sabato si ricomincia con i posticipi per arrivare poi al gran finale festivo. E per prenderci in giro ulteriormente il signor Ciampi si permette di criticare il giro enorme di denaro che circola nel mondo del calcio, proprio lui che oltre a tutti i privilegi di cui gode riceve stipendi miliardari, della serie "da che pulpito viene la predica".
Questa è la carta d’identità del Veneto, un’aspettativa tutt’altro che rosea, naturalmente tutto studiato e pianificato dall’occupante italiano, e con l’avvallo dei lacchè locali, che vede nella distruzione del territorio e delle menti, la soluzione per spegnere la miccia dell’indipendentismo; d’altronde come può una persona normale, combattere per un territorio che non ama e per un Popolo drogato, apatico e senza principi.
"Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona; ma solo purgatorio, tortura, inferno. Chi è bandito di qui, è bandito dal mondo e l’esilio dal mondo è morte; …" William Shakespeare "Romeo and Juliet" atto III, scena III.
Cosi scriveva l’illustre drammaturgo Inglese nel sedicesimo secolo e dopo quattrocento anni sembra che le cose siano un po’ cambiate! Veneti riprendiamo la strada perduta, scrolliamoci di dosso le false e pericolose abitudini che l’occupante italiano c’impone e lottiamo per il nostro futuro se veramente vogliamo averlo un futuro.

Andrea Viviani
Cancelliere del
Veneto Serenissimo Governo



Il muro

Analisi del Vicepresidente del Veneto Serenissimo Governo Luca Peroni sul muro diffensivo fatto costruire dal Governo israeliano.


 

In luglio, la corte dell’AIA definisce illegale il muro fatto erigere dal governo di Tel Aviv come barriera difensiva contro le infiltrazioni di terroristi nel territorio nazionale. La questione Israelo-Palestinese si sa è un’infinita sequenza di situazioni quantomeno intricate dove la comunità internazionale cerca, senza riuscirci da almeno mezzo secolo, di sistemare o quanto meno accomodare. A mio avviso, la soluzione arriverà solo quando ci sarà il rispetto ed il riconoscimento reciproco di due stati sovrani ; in definitiva quello che prevedeva l’ONU nella risoluzione 181 del 1947, non riconosciuta dalla lega araba che dichiarò subito una  guerra santa ( come la definì il gran muftì) contro il futuro stato d’Israele. Se il muro entra in territorio cosiddetto occupato e viola tecnicamente il diritto internazionale, bisogna tener presente che  tuttora lo stato d’Israele vive in stato di allerta quotidiano (oramai permanente dal 1948); contro la minaccia della guerra odierna, che è il terrorismo di matrice islamica, le scelte adottate per la tutela dei suoi cittadini ricadono matematicamente in ambito militare con strategie che a volte escono dall’urbanistica convenzionale. Il parere giuridico comunque che la corte dell’AIA ha espresso e che mette a disposizione dell’ONU non dovrebbe impensierire oltre il normale. Il fatto più subdolo e preoccupante di tutta questa vicenda risiede nella presa di posizione, non più giuridica ma chiaramente politica perciò con valenza molto più incalzante, che è uscita dalla votazione dell’assemblea generala dell’ONU sul parere della corte dell’AIA; lasciando perdere i voti  fatti dai vari paesi dell’area arabo islamica, il dato inequivocabile che ne esce è che tutti i 25 paesi facenti parte dell’Unione Europea hanno votato contro il tracciato del muro. Questo è senz’ombra di dubbio l’evidente risultato di accordi presi sotto banco per condannare per l’ennesima volta la politica che il governo Israeliano conduce a difesa dei sui cittadini. I governanti europei, oramai legati a vincoli di sudditanza e servilismo nei riguardi delle caste principesche mediorientali dispensatori di petroldollari, stanno abbeverando il seme del razzismo e dell’antisemitismo a favore di un internazionalismo religioso islamico totalitarista creando i presupposti per un ritorno alle barbarie ed all’annientamento definitivo di tutte le conquiste civili della nostra storia. A proposito, a conferma di tutto ciò ricordo che la stessa istituzione europea si è fatta garante di abbondanti finanziamenti a gruppi terroristici del calibro di Hamas, che vivono esclusivamente per indottrinare le nuove generazioni al martirio proprio come mezzo di rimozione della vita altrui. Un ultima cosa: se veramente all’Unione Europea preme così tanto il diritto internazionale da farlo applicare a chi non lo rispetta, qualcuno mi può spiegare come mai il Veneto, nazione storica delle più antiche d’Europa che in TEORIA ha diritto al rispetto della propria identità nazionale e culturale e sempre in TEORIA ha il diritto di conservare il proprio territorio con incluso il diritto imprescindibile e inalienabile all’autodeterminazione e al potere decisionale di un proprio statuto politico in piena libertà e senza alcuna ingerenza esterna come riconosciuto da divini organi di diritto, si trova ad essere non teoricamente ma di fatto ridotto ad una semplice regione di uno stato antistorico e artificiale sviluppatosi con l’inganno e l’occupazione militare di territori altrui? Forse lo stato Italiano ha avuto mandato dalla corte dell’AIA (dato che e’ un paese firmatario dei suoi principi) di assoggettarsi il Veneto?
Luca Peroni
Vice Presidente del
Veneto Serenissimo Governo



Terza Guerra Mondiale

Analisi della geo-politica internazionale da parte dell’ambasciatore del VSG Valerio Serraglia alla luce degli attentati del terrorismo internazionale, che colpiscono varie parti del mondo.

 

Le ultime battaglie della terza guerra mondiale (Israele, Torri Gemelle, Cecenia, Bosnia, Afghanistan, Iraq, Bali, Madrid, Kosovo) hanno reso evidente a tutti che la situazione ha raggiunto una gravità senza precedenti ed è completamente fuori controllo. Tutto questo è stato puntualmente previsto dal Veneto Serenissimo Governo, la guerra si è complicata avendo nuove caratteristiche; necessita fare un serio esame per capire l’attuale stadio e trarne i dovuti insegnamenti. Bisogna capire ed individuare quali sono gli amici, i nemici e gli oggettivi collaborazionisti; bisogna fare una politica per conquistare gli indecisi in buona fede, per ottenere questo è necessario uscire dall’ambiguità  e fare chiarezza, solo così la gente riuscirà a capire e ad assumersi gli oneri di una lunga e complessa lotta con gli inevitabili sacrifici necessari.
Il Veneto Serenissimo Governo sta dando il proprio contributo, si è sforzato di indicare le forze disposte ad una coerente lotta per la sopravvivenza, quando si parla di sopravvivenza non si tratta di esagerazione emotiva, negli ultimi 20 anni si è vista la strategia del terrorismo islamico:
1)      Aggredire Israele con la prima e seconda intifada per cercare non tanto una vittoria militare impossibile, ma per cercare in nome di una impossibile tranquillità di portare l’Europa dalla loro parte, e comunque indicare ai popoli europei Israele come responsabile dell’instabilità mediorientale e del terrorismo islamico.
2)      Istaurare una entità territoriale islamica in Europa, si veda l’aggressione nei balcani (Bosnia). Non va dimenticato che la Bosnia è stata la palestra del terrorismo islamico, ed attualmente ci sono le basi di partenza di svariate aggressioni.
3)      Aggressione al Kosovo, questo è stata un crimine perpetrato dalla NATO contro i Serbi, la NATO ha coperto, pagato, addestrato e usato come fanteria mercenaria i banditi dell’UCK. La lotta dei Serbi è una guerra difensiva, di sopravvivenza come lo stanno a dimostrare le attuali persecuzioni contro il popolo serbo. Il Kosovo è la culla della Serbia e questo non potrà essere modificato né dalla socialdemocrazia europea né dai vari Clinton.
4)      Stabilite le basi di partenza (Bosnia, Kosovo, immigrazione in Europa) il terrorismo è passato direttamente all’aggressione agli USA e all’Europa (11 settembre 2001 – 11 marzo 2004). Le risposte degli USA, di Israele e di tutti i loro alleati sono difensive, in reazione ad aggressioni precise.
Bisogna ricordare il pacifismo del 1938/39 a Parigi e Londra, la posizione dei pacifisti contro la NATO nella crisi dei missili SS20-SS22 negli anni 70, la posizione nei confronti della questione mediorientale e di Arafat che non può che essere accomunato al terrorista Yassin. È emblematico il fatto che l’ANP abbia proclamato 3 giorni di lutto per la morte di un terrorista che proclama lo sterminio del popolo ebraico. I nostri Popoli e Governi devono scegliere se essere come Chamberlain o come Churcil, si tratta di arrendersi ai terrorismi o reagire per dare una prospettiva di pace. La lotta al terrorismo islamico deve essere integrata alla lotta contro la socialdemocrazia e i vari pacifismi, i quali sono sempre stati oggettivamente la quinta colonna dei guerrafondai di ogni risma e tempo.
L’Ambasciatore Plenipotenziario
Valerio Serraglia



Italia 1861-2004: 138 anni di fallimenti continui

Bisogna aver il coraggio civile di dire BASTA!

Il Veneto Serenissimo Governo ritenendo fondamentale l’aspetto economico per il futuro del nostro Veneto, si è occupato di sviluppo, etica economica ecc., con numerosi articoli apparsi sul nostro giornale "SPIRITO VENETO", che approfondivano questi temi facendo precise proposte, osservazioni, dando consigli e indicazioni. Mettendo in guardia il nostro Popolo dal non farsi ancora una volta abbindolare dalla casta di regime al potere nel nostro Veneto: partiti, sindacati, burocrati, confindustria, diretti rappresentanti del potere central-nazionalista romano. Portatori delle loro false promesse di sviluppo il cui vero ed unico fine è depredare, distruggere il tessuto sociale, economico, civile della nostra Veneta Patria per meglio garantirsi il loro potere. Nelle settimane scorse questo stato artificiale è stato scosso duramente da tremendi scandali finanziari, e alcuni purtroppo stanno arrivando tra la disperazione di migliaia e migliaia di risparmiatori e lavoratori. A questo si aggiunge l’agonia inarrestabile del sistema economico produttivo con la perdita ulteriore di posti di lavoro non più recuperabili. Questa disfatta è il prologo definitivo di uno stato artificiale nato nella più totale illegalità e per mano straniera che in 138 anni di precaria esistenza ha lasciato una scia infinita di ruberie, parassitismo, incapacità, ingiustizie, devastazioni ambientali, morali, civili ecc.. Il regime intuendo l’imminente crollo economico e politico ha prontamente orchestrato una campagna di esasperato nazionalismo dando tutte le colpe della sfavorevole congiuntura a fattori esterni trovando così ulteriori appigli per una nuova stretta centralistica in nome dell’unità, della solidarietà "nazionale" in questo momento di crisi. Purtroppo per tutti i Patrioti che lottano per la libertà e il rispetto delle identità storiche un ulteriore brutto colpo, a puntellare con tutte le forze il "sistema italia" è corsa in aiuto una forza politica che si diceva federalista, autonomista, indipendentista ecc.. In questa drammatica situazione il nostro Veneto, assoggettato attraverso l’inganno e con la truffa all’italia, e il fattivo e continuo sostegno di intere generazioni di lacchè veneti sempre supini nel servire il padrone romano, sta pagando conseguenze gravissime che diventeranno drammatiche nei prossimi anni a discapito delle nuove generazioni e di tutta la collettività Veneta. La gloriosa azione del 9 maggio, i reiterati inviti e scritti fatti dal V.S.G. volti a cambiare rotta finché si era in tempo, sono finiti nel nulla ancora una volta tra la derisione e il compatimento della cricca al potere nel nostro Veneto il cui odio verso la V.S.R. e i suoi illuminati insegnamenti non trovano eguali. Il terribile risultato è che oggi gennaio 2004 ci troviamo completamente circondati (vedi "resa dei conti" sul numero di gennaio 2003 di Spirito Veneto) e schiacciati da economie esterne e giovani, sempre più aggressive e dinamiche, e al nostro interno con un "sistema italia, " la cui "classe dirigente" priva di ogni credibilità da ambo gli schieramenti la cui matrice culturale predominante si rifà a ideologie criminali e plurifallite come la storia ha ampiamente dimostrato, vive alla giornata con inutili polemiche cercando il consenso elettorale attraverso clientelismo, lavori parassitari, appalti che portano corruzione e illegalità di ogni sorta a danno di chi lavora onestamente e si deve confrontare con le dure leggi di mercato. Alle immani sfide sopraccennate, la classe al potere politico, sindacale, burocratico e imprenditoriale, risponde; o con velleitari quanto irritanti proclami ultra-central-nazionalisti con relative parole d’ordine come "fare mischia", "dobbiamo stare uniti e fare sistema", "fiducia nella ripresa", "il paese è sano", "sviluppo" e via delirando. Oppure con sconclusionate "ricette economiche" sul tipo "la finanza creativa" "la cartolarizazione" il voler ripristinare i dazi doganali, la nazionalizzazione, gli aiuti alle imprese in crisi con più di mille dipendenti, e quelle con meno di mille dipendenti cosa ne facciamo?! Condoni di ogni sorta "infrastrutture" e opere pubbliche (noi diciamo come V.S.G. meno cemento più ricerca) pasticci come l’articolo 18 o la grottesca sceneggiata della riforma delle pensioni ecc.. Un quadro a dir poco desolante, si brancola nel buio più pesto. E pensare che queste sfide decisive per il futuro del nostro Veneto erano facilmente prevedibili, e queste "minacce economiche" sono arrivare in maniera graduale e si aveva tutto il tempo necessario per correre ai ripari. Un dato per tutti: la Cina che in questo momento è "la bestia nera" per moltissimi falsi liberisti, politici, imprenditori. Basta aver un po’ di elementare memoria storica per ricordare che il leader cinese Den Xiao Ping con le sue riforme introdotte sul finire degli anni 70 volte a modernizzare e liberalizzare l’economia cinese, avrebbero negli anni seguenti profondamente inciso l’economia mondiale. La casta italoveneta al potere invece di attrezzarsi con studi, innovazioni, brevetti, nuovi modi di produrre e trasportare, ridare dignità al lavoro tecnico manuale ecc., per dirla in breve, creare una società economica che seguiva e traeva spunti decisivi dall’immenso bacino della storia della V.S.R., ha invece preferito continuare a dar retta a tromboni romani di ogni sorta e colore e lavorare attraverso prebende, svalutazioni monetarie continue, rubando e copiando marchi e brevetti altrui, (l’italia, oggi 2004, è tra i primi paesi al mondo nella contraffazione) potendo contare sull’impunità di fatto della legge italiana, mettendo cosi in difficoltà imprenditori seri e qualificati. Tutto questo non bastava ancora, avanti tutta con la devastazione più oscena del nostro territorio, capannoni, capannoncini, centri servizi, zone e zonette industriali una per comune fatte solo allo scopo di lottizzare e riempire le tasche ai cialtroni di turno, con gravissimo danno all’agricoltura e turismo. Periferie sterminate tirate su senza il più elementare criterio economico e paesaggistico, che adesso si sono riempite di immigrati fatti arrivare apposta da ogni parte del globo a dismisura ben oltre le reali esigenze lavorative, al fine di innescare tensioni razziali con la popolazione indigena e devastare il tessuto sociale sfruttando tutto questo a fini politici ed economici, chi invocava l’accoglienza, chi chiedeva misure dure contro questi sventurati e altri per sfruttarli in attività decotte o marginali o con il lavoro nero.  Basti pensare che ancora in questi giorni il "gotha" imprenditoriale "Veneto" in questa fase sempre più acuta di crisi, chiede l’arrivo di altri immigrati extracomunitari (l’importante è che non siano Veneti che chiedono di tornare nella loro Patria Marciana). Di fronte a tanta miseria umana imprenditoriale e di disprezzo per la propria terra non ci sono parole. Gli imprenditori onesti capaci come abbiamo detto più volte debbono rompere gli indugi non c’è più tempo, e schierarsi subito dalla parte della storia Veneta e del V.S.G. che la rappresenta e ne garantisce la continuità, sono in gioco oltre alle vostre attività la nostra stessa esistenza economica e sociale. Gli imprenditori Veneti di tutti i settori sotto la guida del V.S.G. si devono costituire in nuove associazioni di ispirazione Marciana, allontanandosi nella maniera più totale dall’attuale sistema politico, sindacale, imprenditoriale italiano. Dopo aver fatto questo si dovrà seguire alla lettera i grandiosi insegnamenti che la gloriosa e plurimill
enaria storia della nostra V.S.R. ci ha lasciato in eredità, assumendo quella dignità Marciana che da troppo tempo manca nei Veneti dove coraggio, onestà, senso civico, rettitudine morale, dovere, etica, ritornino ad essere protagonisti. Non vi può essere futuro per chi violenta, per il proprio tornaconto, i pubblici interessi, l’ambiente in cui tutti noi viviamo, questo è il primo insegnamento della nostra storia. Il Veneto Serenissimo Governo in tanti anni ha dato prove di abnegazione oltre ogni limite in difesa della nostra patria Veneta, con questo scritto chiama ancora una volta tutti i Veneti a fare il proprio dovere di uomini, non servi di roma, che vogliono essere attori nella difesa del proprio lavoro e della nostra amata terra Marciana.



9 Maggio 1997 il Popolo Veneto smarrito ritrova la sua vera storia

riflessioni di Luigi Faccia

L’azione di Piazza San Marco, intrapresa dal Veneto Serenissimo Governo il 9 Maggio 1997, ha finalmente squarciato le tenebre dopo oltre un secolo di occupazione italiana, facendo intravedere a tanti Veneti la luce rigeneratrice della nostra plurimillenaria storia Marciana scentamente fatta sparire dalla memoria collettiva del nostro Popolo. Quest’evento straordinario ha provocato sconcerto e paura nelle forze statal-centraliste rosso nere, che con il consenso, più o meno diretto, di falsi patrioti, falsi federalisti, falsi autonomisti, amici tremebondi, poterono colpire con estrema durezza i valorosi che portarono a termine l’impresa e molti coraggiosi che li sostenevano, con lo scopo primario di chiudere con la massima velocità il caso Veneto che si era riaperto e bloccare sul nascere questo spiraglio di coscienza e rinnovamento Marciano, civile e morale di tutta la società Veneta che avrebbe avuto, tra l’altro, benefici effettivi per tutti i Popoli della penisola.
Il Veneto Serenissimo Governo in questi sette anni ha dovuto subire ogni sorta di attacchi, ma l’indomita volontà dei suoi membri e di tutti i Patrioti che lo sostengono, gli ha permesso di superare ogni avversità, tenendo alto il vessillo Marciano continuando la lotta per la dignità, la libertà della Veneta Patria e il futuro del suo Popolo.

Luigi Faccia
Presidente del Veneto Serenissimo Governo

 
W il 9 Maggio
W il Veneto Serenissimo Governo
W la Veneta Serenissima Republica
W il Veneto indipendente




Da Pontida a Teano

articolo di Andrea Viviani

 
Era la fine degli anni 70′ quando per la prima volta nel nord italia si cominciò a parlare di autonomia e federalismo, tutto cominciò con riunioni semi sconosciute di poche persone che volevano sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sul "caso Veneto", rivendicando la storia e cultura della Repubblica Serenissima come nazione storica d’Europa.
Poi nel 1983 la svolta, la candidatura alle elezioni politiche portò alla ribalta nazionale quel piccolo partitino (Liga Veneta) che al suo esordio riuscì a portare a casa l’8 % dei consensi, un deputato e un senatore, ma cosa più importante, per la prima volta, mise in discussione la legittimità di questo stato fantoccio e occupante.
Nei palazzi Romani si cominciava ad aver timore, non tanto della singola Liga Veneta in quanto poteva venire facilmente comprata con qualche posto in regione e qualche senatore, ma piuttosto dai pericoli che la nuova e genuina politica autonomista, federalista e successivamente indipendentista, poteva portare agli interessi Romani.
Nel 1984, faceva capolino in italia il signor Umberto Bossi, che con il suo linguaggio di scontro aperto con i poteri romani (ricordiamo tutti i discorsi del "senatur" e le frasi celebri come “Roma ladrona”, ecc..) in pochi anni diventò il capo indiscusso della finta rivolta del nord (finta perché sappiamo tutti com’è andata a finire) con il risultato che la Liga Veneta in pochi anni venne assorbita dalla Lega nord, con buona pace dei bei sentimenti Veneti in favore di altri non ben identificati valori "Padani".
Ora, dopo vent’anni di iniqua politica che prometteva la divisione della fantomatica repubblica del nord prima, Padania che includeva le Marche e l’Umbria dopo e per finire oggi che francamente nessuno sa quali siano i confini di questo sedicente nuovo paese di Bossi, siamo arrivati a continui proclami del "Senatur", che ogni settimana lancia le solite minacce di dimissioni nel caso Berlusconi non lo assecondi. Primavera 2003: "Dopo l’estate o la devolution oppure tutti a casa!", novembre 2003: "Ho in tasca un foglietto in cui Berlusconi mi spiega come entro gennaio arriveremo alla Devolution!", Febbraio 2004: "O le riforme oppure mi dimetto dal governo!" Questi sono solo alcuni esempi, potrei fare l’elenco completo ma un solo giornale non sarebbe sufficiente. Per non parlare del partito di Bossi, la Lega Nord: in vent’anni non sono stati capaci di diffondere nel Popolo Veneto (ne tantomeno negli altri Popoli del nord) un minimo di consapevolezza della propria identità della propria cultura e del proprio passato. Poco tempo fa ho avuto l’occasione di partecipare ad una riunione pubblica dove erano presenti alcuni assessori e consiglieri leghisti: ho avuto l’impressione di essere tornato indietro di quindici anni, i discorsi, gli ordini del giorno, le persone che restavano a bocca aperta quando parlavamo di qualche eroe Veneto, di cui naturalmente non avevano mai sentito parlare, tutto è restato come nelle mie prime riunioni, appunto quindici anni fa. E poi l’immancabile attacco agli immigrati (quindici anni fa erano i meridionali) dimenticando naturalmente che la legge voluta da Bossi ne ha regolarizzati un milione circa in poco tempo.
A tal proposito vorrei aprire una parentesi: i signori imprenditori la devono piantare di richiedere nuovi immigrati solo ed esclusivamente perché possono pagarli con un pezzo di pane e trattarli come schiavi, se certe professioni, che a dire di tutti solo gli extra comunitari accettano di fare, fossero ben pagate, la situazione sarebbe sicuramente molto diversa. E se i ricchi imprenditori del nordest avessero da ridire che il costo del lavoro in italia è troppo alto e per questo bisogna ripiegare sugli immigrati, devono ricordarsi che se siamo arrivati a questo punto è anche grazie a loro che hanno sempre spalleggiato i governi precedenti solo ed esclusivamente per i loro sporchi interessi economici.
Ogni tanto qualcuno mi chiede: “Beh se non altro la Lega vi ha aiutato e ha raccolto dei fondi per le vostre famiglie successivamente all’impresa del campanile!" eccome se ci ha aiutati; ci ha spianato la strada per il carcere, perché per chi non se lo ricorda il signor Bossi è stato il primo a dire che eravamo dei provocatori e che potevano pure arrestarci, successivamente quando si rese conto che potevamo essergli utili ha cercato di farci passare dalla sua parte, quando ha visto che non c’era niente da fare non si è fatto più sentire.
In conclusione vorrei porre solo una domanda: fino a quando ci toccherà sopportare le continue solfe di Bossi e dei suoi che in vent’anni non hanno concluso niente, se non aumentarsi lo stipendio e la poltrona? Abbiamo di gran lunga fatto di più noi in otto ore, che tutta la lega nord in due decenni.
Se ci sbrighiamo facciamo ancora in tempo a salvare il Veneto da una morte lenta e dolorosa, dobbiamo solo scegliere tra chi ha snobbato i problemi del nostro Popolo pensando solo ai suoi, e tra chi invece ha pagato sulla propria pelle il fatto di aver rivendicato la libertà della nostra Patria, unica sicurezza per un futuro Marciano.

  Andrea Viviani
Cancelliere del Veneto Serenissimo Governo




Una seria riflessione per la Veneta Serenissima Repubblica

Il Veneto Serenissimo Governo ritiene di enorme importanza stabilire quali siano le proprie priorità in tema di collaborazione con altre forze, movimenti e gente veneta.

 

 

Il Veneto Serenissimo Governo ritiene di enorme importanza stabilire quali siano le proprie priorità in tema di collaborazione con altre forze, movimenti e gente veneta. Noi riteniamo che il primo punto per demarcare la linea di confine sia l’adesione o meno al gioco elettorale proposto dallo Stato occupante italiano.
Qui di seguito elenchiamo il perché l’attuale meccanismo elettorale sia nefasto per ogni Stato che lotti per il bene della propria gente. Per il Popolo Veneto l’andare a votare è di fatto sintomo di sudditanza e collaborazionismo con chi ha occupato illegalmente il Veneto territorio. Mai nessun tipo di via parlamentare ha portato all’indipendenza di uno Stato. Anche chi parte con grandi ideali e con i migliori propositi alla fine verrà corrotto dal sistema elettorale così come è strutturato ora, un sistema che tende solo a creare una lobby di potere che si perpetua e si  conserva negli anni senza mai modificarsi in maniera decisiva e reale.
Chi fa politica partitica sembra sia assillato da un unico obbiettivo: il raggiungimento di qualche posto di potere, di qualche “carega”, di qualche incarico che gli eviti di lavorare e di confrontarsi con quella che è la vita reale, questi malati di elezioni si sono creati un mondo fatto a loro immagine e somiglianza, le beghe tra partiti non sono altro che un teatrino dove ognuno incarna una parte che in realtà non danneggia nessuno dei cosiddetti avversari. Questo di presentarsi ad ogni costo alle votazioni si trasforma inevitabilmente in cretinismo elettorale: per questi cosiddetti politici non importa se si devono rinnegare i propri ideali, l’importante è il raggiungere qualche voto in più rispetto agli antagonisti, tutto questo meccanismo trasforma questi mercenari della politica in prostitute pronte a vendersi per un voto.
Nell’attuale sistema elettorale non c’è nessun rapporto contrattuale tra eletto ed elettore, se si vuole essere magnanimi l’unico momento di vera democrazia in cui ognuno si riappropria di quello che si ritiene la libertà si attua nella cabina elettorale, poi inizia una dittatura, un regime degli eletti (quasi sempre gli stessi). I candidati appena eletti si coalizzano aldilà della parte politica in cui militano, per ricoprirsi di privilegi e per far sì che la corruzione che gli ha deviati contagi anche i loro successori.
Noi come Veneto Serenissimo Governo riteniamo che come nostro faro dobbiamo avere la millenaria storia della Veneta Serenissima Repubblica, che ci ha insegnato che ogni rappresentante del Popolo deve rispondere quotidianamente del proprio operato e che solo i più meritevoli, solo chi incarnava il concetto di timocrazia poteva onorarsi di rappresentare  la Repubblica Veneta. L’attuale sistema elettorale è il frutto marcio della rivoluzione francese, una rivoluzione che ha abbattuto un’aristocrazia monarchica e ne ha creata un’altra, un’aristocrazia democratica: quindi per il popolo non è cambiato nulla, e neanche per chi comandava non è cambiato nulla. L’attuale sistema elettorale giacobino ha fatto si che gli autoproclamati rappresentanti del Popolo organizzassero 2 guerre mondiali, diversi genocidi, guerre civili: il tutto per diverse decine di milioni di morti. Se questa è la democrazia e le elezioni giacobine sono lo strumento per perpetrarla noi del Veneto Serenissimo Governo non ci stiamo. È giusto che il popolo abbia chi lo rappresenti, ma non dobbiamo inventare nulla, è nostra intenzione attualizzare il sistema di Stato della Veneta Serenissima Repubblica. Non è nostra intenzione proporre un’Italia in piccolo con annessi tutti i difetti che essa ha dimostrato di avere. Il nostro progetto non è passatismo, è altresì frutto di una disamina scientifica della storia: l’organizzazione statuaria della Serenissima era ed è all’avanguardia nei confronti degli altri sistemi di governo, ovviamente il tutto va attualizzato e aggiornato alla società di massa di oggi.
Concludendo noi riteniamo imprescindibile per chiunque intenda collaborare con il Veneto Serenissimo Governo e aiutare così la causa Veneta, sottoscrivere ed essere conseguenti a questa affermazione di principio: le elezioni non sono altro che la possibilità di decidere di chi essere schiavi! E di fatto il parteciparvi legittima l’occupazione dello Stato italiano.

 Veneto Serenissimo Governo



A Proposito dell’alleanza Liga Fronte Veneto e Ulivo

 Come Veneto Serenissimo Governo riteniamo opportune alcune precisazioni rispetto a quanto “Libero” ha scritto nell’articolo dell’8 ottobre che trattava dell’alleanza della Liga Fronte Veneto con l’Ulivo.

Come Veneto Serenissimo Governo riteniamo opportune alcune precisazioni rispetto a quanto “Libero” ha scritto nell’articolo dell’8 ottobre che trattava dell’alleanza della Liga Fronte Veneto con l’Ulivo.
Noi come Veneto Serenissimo Governo da sempre abbiamo espresso la nostra opposizione nei confronti di ogni gioco elettorale imposto dallo Stato occupante (l’Italia). L’andare a votare è di fatto sintomo di sudditanza e collaborazionismo con chi ha occupato illegalmente il Veneto territorio. Mai nessun tipo di via parlamentare ha portato all’indipendenza di uno Stato.
Per quanto riguarda l’accostare i serenissimi, espressione del Veneto Serenissimo Governo, alla Liga Fronte Veneto e alle sue scelte politiche questo non è altro che una strumentalizzazione che va contro le linee guida del Veneto Serenissimo Governo. Il fatto che qualcuno di coloro che hanno partecipato all’azione del 8 e 9 maggio 1997 abbia poi deciso di rinnegare gli ideali su cui aveva giurato è un problema di questi personaggi, i quali ne dovranno rispondere di fronte alla storia e alla propria coscienza. La certezza sta nel fatto che il Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, tradizioni e cultura della Veneta Serenissima Repubblica, non parteciperà mai hai giochi elettorali di uno Stato straniero (l’Italia), e che il Popolo Veneto quando avrà riacquistato il proprio libero arbitrio deciderà autonomamente del proprio avvenire in maniera autonoma.
 

Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Vicepresidente
Luca Peroni